Ottimizzare l’uso degli spazi, climatizzare soltanto negli orari in cui vengono erogati i servizi, orientare il personale verso consumi più consapevoli.

Sono alcune delle strategie contro il caro bollette, che investe pesantemente anche il comparto sanità, contenuti negli “Indirizzi per l’uso razionale dell’energia nelle Aziende sanitarie”, messi a punto dall’assessorato regionale alle Politiche per la salute della Regione Emilia-Romagna e rivolti a tutte le Aziende sanitarie del territorio, da Piacenza a Rimini.

Gli Indirizzi contengono le azioni minime che le Aziende sanitarie sono chiamate ad applicare dal punto di vista organizzativo e gestionale per contenere i consumi energetici salvaguardando le condizioni di comfort dei pazienti.

Azioni che sono state condivise con gli Energy Manager delle Aziende sanitarie, figure responsabili dell’uso razionale dell’energia, con il compito di proporre investimenti per l’efficientamento energetico e la produzione di energia da fonti rinnovabili.

Presto, inoltre, al vademecum energetico si affiancherà una campagna di comunicazione per condividere con gli operatori azioni di risparmio quotidiano.

Complessivamente – tra opere già avviate, concluse e future – si tratta di 135 interventi, sostenuti con 68 milioni di euro attraverso vari canali di finanziamento.

Non si parte da zero, infatti: Regione Emilia-Romagna e Aziende sanitarie dal 2008 sono impegnate nella razionalizzazione dei consumi.

In questi anni sono stati pianificati e attivati investimenti per migliorare l’isolamento degli edifici, la regolazione e l’efficienza degli impianti, la sostituzione di motori, caldaie e lampade con nuovi prodotti ad alta efficienza, sono stati installati impianti per produrre energia rinnovabile e si è scelto di acquistare solo elettricità certificata come prodotta da fonti rinnovabili.

In particolare, negli ospedali, dove si concentra l’85% dei consumi, la realizzazione di impianti di cogenerazione e trigenerazione ha consentito di ridurre i consumi energetici di 12mila tonnellate di petrolio l’anno e di evitare, sempre annualmente, l’emissione di 46mila tonnellate di anidride carbonica.

Infine, in vista della progressiva sostituzione dei mezzi aziendali con auto elettriche, sono state installate colonnine di ricarica nelle principali sedi aziendali.

“Adesso- sottolinea l’assessore alle Politiche per la Salute, Raffaele Donini- occorre moltiplicare gli sforzi e fare un altro passo avanti, per fronteggiare un’emergenza energetica senza precedenti, che si aggiunge a quella sanitaria. Ma quello che possiamo fare noi non basta: serve un intervento del Governo, perché è in gioco la tenuta della sanità pubblica. È impensabile che le Regioni si facciano carico, oltre che delle spese per la pandemia, anche di quelle energetiche in continuo aumento”.

“La salute pubblica non può essere messa a rischio per bilanci gravati da spese che lo Stato deve rimborsare- conclude Donini- e siamo fiduciosi che il Governo non sarà insensibile”.

I prossimi investimenti

Nelle Aziende sanitarie dell’Emilia-Romagna sono in corso di completamento 37 interventi di riqualificazione energetica, cofinanziati da fondi comunitari Por-Fesr 2014-2020, fondi regionali e aziendali per oltre 24 milioni di euro: 31 interventi sono già conclusi e attivi; per gli altri 6 la conclusione dei lavori è prevista entro il 31 marzo 2023.

Inoltre, sono stati attivati o programmati altri 84 interventi specifici per l’uso razionale dell’energia, per circa 15 milioni di euro, che riguardano l’installazione di corpi illuminanti led, l’efficientamento di impianti di climatizzazione e motori elettrici, l’automazione, il miglioramento dell’isolamento termico degli edifici, l’installazione di impianti di produzione di energia da fonti rinnovabili, il risparmio idrico.

Infine, sono stati individuate le azioni di sostenibilità ambientale ed efficientamento energetico finanziate con le risorse stanziate dalla legge finanziaria: entro il 2034 saranno realizzati ulteriori 14 interventi in 9 Aziende sanitarie, per complessivi 29,3 milioni di euro, per i quali sono in corso le attività necessarie a sottoscrivere al più presto la Convenzione con il ministero della Salute che renderà disponibili le somme stanziate.

Complessivamente si tratta appunto di 135 interventi per circa 68 milioni di euro.

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