Il sindaco Matteo Lepore ha firmato l’ordinanza che riduce il periodo di esercizio degli impianti di riscaldamento, posticipandone l’accensione a lunedì 7 novembre.

Sono esclusi dalla disposizione: ospedali, cliniche o case di cura, strutture protette e altri servizi sociali pubblici; scuole materne e asili nido; edifici adibiti ad attività industriali ed artigianali nei casi legati ad esigenze tecnologiche o di produzione; piscine e saune; sedi delle rappresentanze diplomatiche e di organizzazioni internazionali, che non siano ubicate in stabili condominiali.

La decisione è stata adottata in particolare viste le temperature registrate a Bologna dalle stazioni meteorologiche, sensibilmente al di sopra della media stagionale. Se poi nelle prossime settimane dovesse esserci un improvviso calo delle temperature sarà possibile, con una nuova ordinanza, anticipare di qualche giorno l’accensione.

L’ordinanza si colloca inoltre nel solco del Piano nazionale di contenimento dei consumi di gas approvato dal Ministero della Transizione Ecologica che già aveva rinviato l’accensione dei riscaldamenti dal 15 al 22 ottobre (per la zona climatica E di cui fa parte Bologna) al fine di abbattere i consumi di gas naturale, attraverso l’introduzione di limiti di temperatura, di ore giornaliere di accensione, e di durata del periodo di riscaldamento. Lo stesso Piano attribuiva ai Sindaci la facoltà di ampliare o ridurre, con propria ordinanza, i periodi annuali di esercizio e la durata giornaliera di attivazione degli impianti termici.

La data di accensione del riscaldamento a Bologna era infatti già stata posticipata dal 22 ottobre al 2 novembre da ordinanza comunale.

La mancata accensione dal 15 ottobre al 6 novembre permetterà al Comune di risparmiare circa 2,2 milioni di euro.

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