Serve un incontro urgente con il nuovo Governo e con il ministro alla Sanità Orazio Schillaci per affrontare la questione dell’aumento dei costi energetici degli ospedali e in tutte le strutture del sistema sanitario. È la richiesta avanzata dalle Regioni che il sindaco di Modena Gian Carlo Muzzarelli rilancia oggi, giovedì 27 ottobre, rispondendo in Consiglio comunale a un’interrogazione, perché “si tratta di una vera emergenza ed è in gioco la tenuta della sanità pubblica”.
L’interrogazione, illustrata da Federico Trianni (Sinistra per Modena) riportava l’allarme lanciato nelle scorse settimane dalle due Aziende sanitarie modenesi che stimavano un aumento delle bollette di Policlinico e Baggiovara per luce e gas di oltre il triplo, passando da 4,9 a oltre 13 milioni di euro.
“Grazie al calo dei prezzi del gas registrato negli ultimi giorni, dopo i provvedimenti europei, forse l’aumento sarà meno pesante delle previsioni estive – ha spiegato Muzzarelli – ma sarà comunque alto e peserà soprattutto sui conti di chi ha più sanità pubblica e più servizi sul territorio, come nella nostra regione”. A questo proposito Muzzarelli ha ricordato come la commissione Salute della Conferenza delle Regioni abbia già giudicato insufficienti le risorse stanziate recentemente dal precedente Governo (1,6 miliardi), ma soprattutto – come sottolineato dall’assessore regionale Donini – è “impensabile che la ripartizione avvenga in base alla popolazione residente e non tenendo conto delle spese effettive”. Basti pensare, ha esemplificato Muzzarelli, alle 130 Case della Salute già attive in Emilia-Romagna rispetto alle 500 a livello nazionale.
È improponibile, quindi, secondo il sindaco, che i bilanci regionali si facciano carico, oltre che delle spese aggiuntive per la pandemia, anche di quelle energetiche in continuo aumento.
Nel frattempo, la Regione ha elaborato un documento di “Indirizzi per l’uso razionale dell’energia nelle Aziende sanitarie” che fornisce indicazioni sulle azioni da applicare dal punto di vista organizzativo e gestionale per contenere i consumi energetici salvaguardando le condizioni di comfort dei pazienti.
Già dal 2009, inoltre, la Regione ha avviato un Piano di investimenti pubblici che ha come obiettivo l’abbattimento dei consumi energetici e il calo delle emissioni inquinanti. Gli interventi sono soprattutto negli ospedali, con la realizzazione di cogenerazione e trigenerazione ha consentito di ridurre i consumi energetici di 12 mila tonnellate di petrolio l’anno e di evitare, sempre annualmente, l’emissione di 46 mila tonnellate di anidride carbonica a livello regionale.
A Modena l’impianto di trigenerazione al Policlinico di Modena (realizzato nel 2017) e di cogenerazione all’Ospedale Civile (2014) hanno consentito lo scorso anno risparmi sulla spesa delle utenze per, complessivamente, oltre 3 milioni di euro. Il risparmio energetico, inoltre, è ben presente anche nei bandi per gli attuali interventi. È il caso, per esempio, del nuovo edificio Materno – Infantile, i cui lavori sono cominciati in marzo 2022, che sarà altamente performante dal punto di vista del risparmio energetico (NZEB- Near Zero Energy Building) e sarà ascritto alla classe energetica A1.
Sono in corso anche altri interventi su questo tema: l’Azienda sanitaria ha investito un milione e 620 mila euro per l’efficientamento energetico della cella frigorifera dell’Ospedale Civile per il quale, inoltre, è già stata aggiudicata la gara per un impianto di trigenerazione, con un investimento di circa due milioni e 800 mila euro: la progettazione esecutiva è in fase di conclusione, i lavori inizieranno entro l’anno.
Nell’interrogazione Trianni chiedeva anche informazioni sulla piscina riabilitativa di Baggiovara i cui locali, cessata l’attività nel 2019, in attesa degli interventi di manutenzione necessari, durante l’emergenza sanitaria sono stati utilizzati come deposito temporaneo e poi come hub vaccinale. “Avvenuto il definitivo sgombero, per la riattivazione della piscina – ha spiegato il sindaco – si rendono necessari gli interventi di manutenzione straordinaria individuati già prima della pandemia, che sono oggetto di valutazione da parte dell’Azienda sanitaria alla luce del concreto fabbisogno e delle risorse economiche disponibili”.
Nella replica, Trianni ha espresso incertezza rispetto al futuro della piscina: “Se viene valutato l’utilizzo in rapporto ai costi – ha affermato – credo che la situazione sia difficoltosa e non mi è chiaro cosa accadrà”. Rispetto alle azioni volte al contenimento dei costi energetici il consigliere ha parlato di “atteggiamento virtuoso, con parecchi investimenti, fermo restando che bisogna scongiurare la contrazione dei servizi”. Trianni ha infine fatto una proposta: “Nell’ottica di aiutare il servizio sanitario nazionale – ha detto – i profitti di Hera destinati al Comune potrebbero essere utilizzati direttamente, evitando un passaggio, per ridurre il costo eccessivo dell’energia per i servizi sanitari”.