Il progetto ‘SUMOsolvable’, coordinato dalla Prof.ssa Serena Carra del Dipartimento di Scienze Biomediche, Metaboliche e Neuroscienze di Unimore rientra tra i sei progetti di ricerca sulla SLA selezionati a livello nazionale con il Bando 2022 di AriSLA – Fondazione Italiana di ricerca per la SLA ETS, ai quali sarà destinato un finanziamento di oltre 880mila euro. I progetti coinvolgeranno 12 gruppi di ricerca distribuiti tra Cagliari, Catania, Modena, Padova, Roma e Trieste.
Il progetto coordinato da Unimore, con partner l’International Centre for Genetic Engineering and Biotechnology (ICGEB) di Trieste e il Dipartimento di Biologia e Biotecnologie “Charles Darwin” dell’Università La Sapienza di Roma, avrà una durata di 36 mesi e riceverà un finanziamento di 240mila euro.
“Sono estremamente fiera di aver ottenuto questo finanziamento poiché ci permetterà di consolidare gli sforzi fatti negli ultimi anni e di proseguire il nostro cammino verso una comprensione esaustiva dei meccanismi alla base della patologia, col fine ultimo di convertire queste nozioni nell’identificazione di futuri bersagli terapeutici” – ha commentato la Prof.ssa Carra di Unimore.
L’obiettivo del progetto è studiare se e come la modificazione chimica della proteina TDP-43 (al centro degli studi sulla SLA), definita SUMOilazione, sia in grado di mantenerne la solubilità in condizioni di stress, e come questa modificazione influenzi la sua aggregazione e la funzionalità nel metabolismo dell’RNA (molecola implicata in vari ruoli biologici di codifica e decodifica dei geni).
“Auspico che il governo comprenda la necessità di garantire, ai progetti meritevoli, sostegno con continuità – ha proseguito la Prof.ssa Carra -. Urge un’attenta analisi ex-post dell’operato dei ricercatori e ricercatrici al fine di assicurare un sostegno costante a coloro che hanno dimostrato con il loro lavoro di ottenere risultati che hanno un impatto a livello internazionale. La ricerca ha bisogno di tempo e non si può pensare di ottenere importanti risultati finanziando a singhiozzo o finanziando linee di ricerca complesse solo una tantum. La ricerca di base pone le fondamenta per qualsiasi tipo di innovazione, sia essa nel campo tecnologico o biomedico. Innovazione che va intesa anche come comprensione dei meccanismi che regolano il funzionamento delle nostre cellule e che se alterati sono alla base dello sviluppo delle patologie umane. Serve pertanto un’agenzia per la valutazione dei ricercatori e dei loro progetti, costituita da esperti che non hanno conflitti di interessi, la quale fornisca ai ricercatori un calendario che ha scadenze note, permettendo loro di programmare nel tempo il proprio lavoro”.