Da Roma alle principali capitali europee e anche oltreoceano: è il patrimonio di antichità del cardinale Rodolfo Pio (1500-1564) – nipote ed erede di Alberto, l’ultimo signore di Carpi – disperso in giro per il mondo, cui è dedicato il volume ”Horti Pii Carpenses. La raccolta di Rodolfo Pio e il collezionismo antiquario a Roma nel XVI secolo”, edito dalla Biblioteca Apostolica Vaticana, che sarà presentato sabato 12 novembre a Carpi.
Il libro, curato da Giacomo Cardinali, è un viaggio per parole e immagini nella sconfinata collezione accumulata dal prelato carpigiano (candidato al soglio pontificio nel 1559), che nell’Urbe del ‘500 era considerata una delle più importanti e ricche raccolte di antichità e opere d’arte, divisa fra la residenza “cittadina” vicino al Campo Marzio, e la villa di “campagna” del Quirinale, la celebre “vigna Carpi”: la sua frammentazione nel corso del tempo ha reso familiare nel mondo non solo il nome dell’antico proprietario ma anche della città che gli diede i natali, grazie a pezzi ora esibiti in capitali della cultura italiane e straniere – da Napoli a Firenze, da Venezia a Praga, da Vienna a Monaco di Baviera, fino a Parigi e Boston.
Il libro si annuncia particolarmente interessante e originale, sia per i contenuti, grazie a ricerche di prima mano e materiale raro quando non inedito, sia per l’aspetto editoriale, con fotografie ad altissima risoluzione di materiali vaticani, stampate su carta di pregio. Segna inoltre un fondamentale aggiornamento nella ricostruzione delle collezioni cinquecentesche dei Pio, non solo quella di Rodolfo, ma anche quella della zio Alberto, che confluì nel 1530 alla sua morte nelle raccolte del nipote, già oggetto di uno studio curato dai Musei di Palazzo dei Pio qualche anno fa.
L’appuntamento di sabato (Sala delle Vedute di Palazzo dei Pio, ore 16:00) è organizzato dai Musei comunali insieme al FAI (Fondo per l’Ambiente Italiano) di Modena: interverranno l’Assessore alla Cultura Davide Dalle Ave, il Capo delegazione FAI Vittorio Cavani, la Direttrice dei Musei Manuela Rossi e l’autore del volume Giacomo Cardinali.