Presentati questa mattina all’interno della fiera Ecomondo i dati della XV Edizione di Comuni Ricicloni, l’analisi annuale di Legambiente sui dati ISPRA per valutare la performance dei Comuni dell’Emilia-Romagna sul versante dei rifiuti urbani.

Questa edizione del dossier ha portato a un primo cambio di approccio nella valutazione delle performance dei Comuni, a seguito dell’approvazione del nuovo Piano Rifiuti della Regione. Il nuovo Piano, che non ha rispecchiato le aspettative del mondo ecologista, ha infatti vincolato la soglia della produzione di rifiuti urbani ai trend di crescita del PIL innalzando così la soglia obiettivo relativa al quantitativo di rifiuti urbani rispetto alla precedente pianificazione. Per questo, a partire dall’edizione 2022 del dossier verrà inclusa una specifica categoria per premiare i Comuni che hanno prodotto il minor quantitativo di rifiuti urbani: è infatti urgente sottolineare l’importanza di intervenire alla radice della “questione rifiuti”, proprio attraverso la minimizzazione dei rifiuti prodotti.

Per quanto riguarda le percentuali di rifiuti differenziati, i risultati di questa edizione mettono in luce gli esempi virtuosi che raggiungono e, in alcuni casi, sorpassano gli obiettivi fissati dalla Regione all’interno del nuovo Piano. Sebbene sia positivo che nel nuovo PRRB l’obiettivo al 2027 sia stato fissato a 80% di differenziata sulla quantità totale, dall’elaborazione dei dati forniti da ARPAE a cura di Legambiente emerge che oltre 110 comuni hanno già raggiunto questo obiettivo, con picchi che raggiungono il 90%.

Questo quadro vede però 126 Comuni in netto ritardo sulla soglia nazionale del 65% di raccolta differenziata, che doveva essere raggiunta entro il 31 dicembre 2021. Fra questi troviamo Bologna, Modena e Ravenna.

Classifica Comuni con minore quantità di rifiuto urbano prodotto
In questo primo anno di pubblicazione della classifica dei Comuni con la minor quantità di rifiuti prodotti, limitatamente ai Comuni sotto i 5 mila abitanti, si trova al primo posto il comune di Civitella di Romagna (FC) con 280,9 kg/abitante; a seguire, i Comuni di Maiolo (RN), con 309,1 kg/abitante, e Dovadola (FC), con una produzione più rilevante (375,6 kg/abitante).

Per i Comuni di medie dimensioni (tra i 5.000 e i 25.000 abitanti) il Comune di Predappio (FC) è in testa alla classifica con 324,4 kg/abitante, seguito da Forlimpopoli (FC), con 351,6 kg/abitante, e Meldola (FC), con 352,3 kg/abitante.

Tra i Comuni sopra i 25.000 abitanti il primo premio va a Casalecchio di Reno (BO), con una produzione complessiva pari a 397 kg/abitante, seguito da Carpi con 445,7 kg/abitante di rifiuti prodotti. Al terzo posto Castelfranco Emilia (MO) con 460,8 kg/abitante.

Comuni con miglior percentuale e maggiore aumento di raccolta differenziata
Riguardo alle percentuali di raccolta differenziata dei piccoli Comuni, Mordano (BO) si posiziona al primo posto raggiungendo il 94,7% di raccolta differenziata superando con un leggero distacco i comuni di San Possidonio (MO) e Camposanto (MO) che hanno raggiunto rispettivamente il 93,9% e 93,3% di differenziata.

Per i Comuni di medie dimensioni, invece, il primo posto va a Medolla (MO) che con il 94,7% batte San Prospero (MO) e Bomporto (MO), rispettivamente al 93,5% e 93,4% di RD.

Infine, per i Comuni di grandi dimensioni abbiamo tra i premiati in classifica Correggio (RE) con l’89,9% di RD, Castelfranco Emilia (MO) al 88,7% e Scandiano (RE) con l’88,2% di RD.

In testa per l’aumento di frazione di raccolta differenziata anche il Comuni di Scandiano (RE) un aumento percentuale del 15,9%, seguono Ozzano dell’Emilia (BO) e Gambettola (FC) con un aumento rispettivamente del 10,9% e 10,7%

 

Buone pratiche e esperienze dal territorio

Novità di questa edizione di Comuni Ricicloni è l’attenzione per i Rifiuti da Apparecchiature Elettroniche ed Elettriche (RAEE), frazione complicata e dalle forti componenti di rischio ambientale e sociale su scala globale e locale. Sono solo 9 i Comuni che hanno avviato buone pratiche sui RAEE, dei 40 Comuni che hanno risposto al questionario. Su questo punto, si riportano le buone pratiche educative messe in atto sul territorio da Aimag, con il concorso per scuole “Mister Tred”, e da Legambiente Emilia-Romagna, con un percorso didattico in tre classi del Liceo Scientifico Statale «Albert Bruce Sabin» di Bologna sulle annualità scolastiche 2020/21 e 2021/22, che ha consentnto di raccogliere in soli 3 mesi dell’anno 2021, 115 kg di RAEE.

Per quanto riguarda la riduzione dell’utilizzo di plastica monouso, tema storico del dossier, ancora poche amministrazioni hanno fatto delibere per limitarne l’utilizzo (appena il 17% dei rispondenti al questionario), nonostante l’approvazione a livello Europe della Direttiva 904/2019 (o Direttiva SUP) e il supporto dati da ANCI per l’individuazione di strategie di azione opportune. Certamente la pandemia ha influito sulle decisioni delle amministrazioni, e ci auguriamo che con il progressivo venir meno delle fasi più critiche si riprenda il percorso virtuoso.

Tasto dolente ormai da diversi anni rimane anche l’applicazione dei CAM (Criteri Ambientali Minimi) nelle procedure di Green Public Procurement, i cosiddetti “acquisti verdi”. Troppo pochi Comuni la adottano principalmente per mancata conoscenza del tema, ma anche per le difficoltà riscontrate nell’applicazione e per il timore che si allunghino i tempi e i costi delle procedure.

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