Carte di Tommaso Bianchi, avvocato e giurista, il primo a essere ascritto, nel 1789, negli elenchi della nobiltà modenese; carte e scritti di Giovanni Bianchi, medico e docente di Fisiologia, vissuto tra il 1790 e il 1857; un nucleo di 14 lettere autografe dell’astronomo Giuseppe Bianchi, sotto la cui direzione venne costruita la specola di Modena nel torrione est di Palazzo Ducale. Sono questi i principali documenti che costituiscono l’Archivio della famiglia Bianchi che la famiglia Pozzi, discendente per ramo collaterale da Lorenzo Bianchi, nipote di Ludovico Antonio Muratori, ha donato nelle scorse settimane all’Archivio storico del Comune di Modena.
La donazione, insieme a un codicillo autografo di Muratori, datato 24 novembre 1749, con il quale lo studioso dispone un lascito a favore del nipote e che la famiglia Pozzi ha voluto depositare presso l’Archivio, sarà presentata al pubblico giovedì 17 novembre, alle 17.30, nella sede dell’Archivio storico a Palazzo dei Musei (ingresso da viale Vittorio Veneto 5). All’incontro intervengono Andrea Bortolamasi, assessore alla Cultura del Comune di Modena; Debora Dameri, direttrice delle Biblioteche e dell’Archivio storico di Modena; Anna Pozzi, in rappresentanza della famiglia Pozzi.
Di notevole valore storico per la città, anche in considerazione degli importanti ruoli pubblici rivestiti da alcuni componenti della famiglia, l’Archivio Bianchi, costituito da 48 faldoni, comprende una documentazione prevalentemente sette-ottocentesca, ma anche alcune carte seicentesche e documenti sull’origine del patrimonio Bianchi. In particolare, appunto, le carte dell’avvocato Tommaso Bianchi, che nel 1794 fece parte della Deputazione incaricata dalla Comunità di Modena di dimostrare le proprie ragioni sulle acque del fiume Secchia in una disputa con Sassuolo; le carte e gli scritti di Giovanni Bianchi, laureato in Medicina a Padova nel 1812, docente di Fisiologia presso lo Studio modenese e socio della Reale Accademia di Scienze Lettere e Arti, che collaborò alla redazione della Farmacopea per gli Stati Estensi. Dell’Archivio fa parte anche un nucleo di documenti rilevati dall’Archivio Estense di Vienna costituito da 14 lettere autografe dell’astronomo Giuseppe Bianchi e da una del fratello Giovanni, indirizzate al duca Francesco V e restituite alla famiglia nel 1876 per disposizione testamentaria del duca medesimo.