Oltre 2 milioni di euro all’IRCCS Istituto delle Scienze Neurologiche. Finanziati 7 progetti dal bando Ricerca Finalizzata del Ministero della Salute. Parkinsonismi, demenze, tecniche chirurgiche, gli ambiti di ricerca.
Parkinsonismi, demenze e tecniche chirurgiche. Sono i temi sui quali, per i prossimi 3 anni, i ricercatori dell’IRCCS Istituto delle Scienze Neurologiche di Bologna, svilupperanno i 6 progetti di ricerca finanziati, con 2.174.570 euro, dal Ministero della Salute, nell’ambito dei bandi di Ricerca Finalizzata.
I progetti IRCCS Istituto delle Scienze Neurologiche – Categoria classica
Demenze. Nella pressione del sangue il segreto per ritardarlo o prevenirlo.
Coordinatore Pietro Cortelli – finanziato con 444.510 euro
In alcune patologie neurologiche, quando il paziente assume la posizione eretta si osserva un calo significativo della pressione del sangue. Tale condizione si definisce ipotensione ortostatica. Diversi studi hanno dimostrato l’associazione tra ipotensione ortostatica e riduzione delle performance cognitive, ma nonostante questo la nozione di relazione causale rimane ancora controversa. Scopo di questo progetto è capire meglio questa relazione e valutare in diretta l’effetto dell’ipotensione ortostatica sulla funzione cerebrale, utilizzando tecniche di risonanza magnetica funzionale (fMRI). In particolare, questo progetto punta a chiarire il ruolo svolto da ripetuti episodi di ipotensione ortostatica sulla connettività cerebrale, nello sviluppo del deterioramento cognitivo, valutando l’importanza del trattamento per ipotensione ortostatica per ritardare, o addirittura prevenire, lo sviluppo della demenza in questi pazienti.
Parkinson. Diagnosi più accurate e tempestive grazie ad una nuova metodica
Coordinatore Piero Parchi – finanziato con 312.950 euro
Il progetto mira a potenziare la performance diagnostica e l’applicazione clinica di una nuova metodica ultrasensibile in grado di individuare la positività alla malattia di Parkinson e patologie correlate. Tale metodica, denominata RT-QuIC, sfrutta la reattività specifica della proteina α-sinucleina patologica, presente nelle matrici biologiche (liquido cefalorachidiano, cute e mucosa nasale) dei pazienti affetti, ed è caratterizzata da elevata accuratezza già nelle fasi precoci di malattia.
Demenza a corpi di Lewy. Diagnosi più precoce e differenziata grazie a biomarcatori specifici
Coordinatore Vincenzo Donadio – 450.000 euro
L’obiettivo è identificare in fase precoce di malattia la demenza a corpi di Lewy e differenziarla dalla malattia di Alzheimer, attraverso l’utilizzo di specifici biomarcatori. Una identificazione precoce più accurata della demenza a corpi di Lewy potrebbe consentire di migliorarne la gestione clinica.
I progetti IRCCS Istituto delle Scienze Neurologiche – Categoria Giovani Ricercatori
Demenza autoimmune. Nuovi marcatori per diagnosi più precoci e nuovi scenari terapeutici
Coordinato da Maria Pia Giannoccaro – finanziato con 450.000 euro
L’encefalite autoimmune è un’infiammazione del cervello causata da anticorpi che attaccano le proteine neuronali, responsabili del normale funzionamento cerebrale. L’encefalite autoimmune può essere trattata in modo efficace con l’immunoterapia. Tuttavia, alcuni pazienti con encefalite autoimmune possono presentare quadri clinici simili alle demenze neurodegenerative, presentando caratteristiche scarsamente definite e che possono causare un ritardo nella diagnosi o un rischio di diagnosi errata. Il progetto si propone di chiarire la frequenza della demenza autoimmune ed identificare marcatori clinico-laboratoristici per identificare precocemente i pazienti che potrebbero essere trattati efficacemente con terapie immunomodulanti. Si propone inoltre di chiarire il ruolo degli anticorpi nelle demenze neurodegenerative per investigare nuovi possibili futuri scenari terapeutici.
Idrocefalo normoteso. Prolungare nel tempo gli effetti del trattamento chirurgico
Coordinato da Giulia Giannini – finanziato con 314.820 euro
L’idrocefalo normoteso è una patologia dell’anziano, caratterizzata da disturbi nel camminare, urinari e cognitivi, che può beneficiare di un intervento chirurgico. Dal 2015 un team multidisciplinare dell’ IRCCS Istituto delle Scienze Neurologiche segue oltre 400 pazienti con idrocefalo normoteso, di cui più di 170 sottoposti ad intervento. Seppure la maggioranza dei pazienti beneficia dell’intervento nel breve termine, non tutti mantengono a pieno questo miglioramento nel tempo. Il progetto vuole individuarne le cause, identificando fattori clinici, biochimici e strumentali che possano influenzare la risposta a lungo termine di questi pazienti, al fine di migliorarne la gestione.
Tumore dell’ipofisi. Terapia medica e trattamento chirurgico a confronto
Coordinato da Federica Guaraldi – finanziato con 202.290 euro
I prolattinomi rappresentano il tipo più comune di adenomi ipofisari. La chirurgia endoscopica trans-nasosfenoidale è stata recentemente proposta come alternativa terapeutica per la cura dei prolattinomi inferiori a 1 cm. Ad oggi, la terapia di elezione è rappresentata dall’uso di dopaminoagonisti che nonostante l’efficacia dimostrata, richiede oltre 2 anni di trattamento per la remissione del tumore senza tuttavia garantire l’assenza di recidiva e di effetti collaterali importanti. Questo studio pilota confronterà, in maniera sistematica e con strumenti codificati, efficacia, sicurezza, aderenza terapeutica e costi, nel breve e lungo termine, in 100 pazienti afferenti alla Pituitary Unit (Centro di Riferimento Regionale per le malattie ipotalamo-ipofisarie), 50 destinati a terapia medica e 50 a intervento chirurgico, con l’obiettivo di identificare fattori prognostici che potranno in futuro aiutare nella scelta della terapia più adatta ad ogni paziente.