Era il mese di marzo del 2020 quando, in piena diffusione della prima ondata Covid, con difficoltà di diagnosi tempestive e di accoglienza dei tanti pazienti che si rivolgevano in contemporanea alle strutture sanitarie, i reggiani Nicole Greggio e Nicola Fabbris lanciavano di propria spontanea iniziativa un crowdfunding (microfinanziamento collettivo) a supporto della sanità locale. A guidarli nel contatto con la direzione generale dell’azienda, per la necessaria autorizzazione al progetto, era stato Saverio Coiro, chirurgo del Santa Maria Nuova e loro amico personale.
Nell’arco di pochissimi giorni, con grande sorpresa, la risposta dei cittadini era stata tale da raggiungere sulla nota piattaforma digitale GoFundMe la somma di 137mila euro, traguardo al quale la giovane coppia non avrebbe mai pensato di poter aspirare.
L’importo, subito versato a favore dell’azienda sanitaria, era stato destinato alla tecnologia di processazione dei tamponi in urgenza – Afias-6 – e ai relativi kit, allora particolarmente costosi in quanto innovativi. Come ha ricordato Edoardo Carretto, Direttore del Laboratorio di Microbiologia dell’Arcispedale Santa Maria Nuova, nei periodi di massimo contagio l’azienda sanitaria è arrivata ad analizzare sino a 2.600 tamponi al giorno.
A distanza di oltre due anni da allora, questa mattina i due promotori della raccolta hanno voluto visitare il Laboratorio di Microbiologia dove ancora oggi si esegue questa preziosa attività, utile a prevenire il contagio nel settore dell’emergenza–urgenza, grazie ad esiti sui tamponi antigenici che richiedono un tempo di analisi di appena 15 minuti.
“La comunità reggiana ha risposto con grande entusiasmo e desiderio di contribuire alla realtà sanitaria locale” hanno commentato Nicole e Nicola “in virtù dell’attaccamento profondo alla nostra città e al servizio sempre offerto dal Santa Maria Nuova”.