Con 113 trapianti di fegato nel 2022, 18 da donatore vivente in 28 mesi e due prelievi di emifegato con tecnologia totalmente robotica, il Centro di Modena non si ferma e anzi continua ad investire in ricerca e formazione, che considera le chiavi del futuro. E’ per valorizzare e sostenere questi due ambiti che la Fondazione Pavarotti ha organizzato, martedì 13 dicembre al Ristorante Europa 92, la Cena di beneficenza per la Modena Arts Foundation, dove “Arts” è acronimo di Academy for Robotic and Transplant Surgery ovvero Fondazione per la ricerca e lo Sviluppo della chirurgia robotica e dei trapianti.
Nata un anno fa per fare cultura scientifica sul tema della chirurgia dei trapianti e robotica e per formare i giovani chirurghi sulle nuove tecnologie in continua evoluzione nel mondo, la Fondazione di Chirurgia robotica e dei trapianti vanta come vocazione quella della ricerca clinica e della formazione chirurgica. Ad oggi hanno partecipato alla formazione a Modena giovani chirurghi da cliniche universitarie di tutto il mondo tra cui, per esempio, Istanbul, Singapore, Rio de Janeiro, con i quali attualmente la Fondazione intrattiene collaborazioni cliniche e scientifiche.
L’Assessore alle Politiche per la Salute della Regione Emilia – Romagna, Raffaele Donini, commenta: “Iniziative come queste, volte a promuovere e sostenere la formazione e la ricerca, ingredienti imprescindibili per il progresso della medicina, sono tappe preziose per un cammino di eccellenza come quello della chirurgia dei trapianti modenese. Lo sviluppo di questioni etiche di alto profilo e criticità a fianco delle tematiche clinico-chirurgiche e scientifiche che l’Academy sviluppa fanno parte di questo progresso”.
“La chirurgia dei trapianti è un orgoglio per Modena e per il nostro sistema sanitario”, dichiara il sindaco di Modena, Giancarlo Muzzarelli. “Ringrazio la Fondazione Pavarotti che dà vita a questo evento, il quale aiuterà a sensibilizzare ulteriormente le persone su tali temi. La scienza e la ricerca sono sempre più essenziali per la qualità dell’offerta sanitaria”.
Il Direttore Generale dell’Azienda Ospedaliero – Universitaria di Modena, Claudio Vagnini, sottolinea come “i continui miglioramenti nei risultati assistenziali ci proiettano ai livelli di efficienza delle principali città europee. La Chirurgia dei trapianti è una delle eccellenze della nostra azienda e anche per questo sosteniamo con favore iniziative come queste che ne vogliono promuovere la diffusione della conoscenza, nonché il progresso per una sanità di qualità al servizio dei cittadini”.
Nicoletta Mantovani, presidente della Fondazione Pavarotti, ideatrice e organizzatrice dell’evento, ne spiega così la forte motivazione: “L’eredità più di valore che Luciano ci ha lasciato, attraverso la promozione della cultura in generale, così come delle specifiche culture e arti, è quella di far progredire la società in cui viviamo. L’avanzamento dell’innovazione e della tecnologia a vantaggio della medicina fanno parte di questa mission che con orgoglio e speranza cerchiamo di portare avanti”.
Il Centro di Chirurgia Oncologica, Epato-bilio-pancreatica e dei Trapianti del Policlinico Universitario di Modena diretto dal professor Fabrizio Di Benedetto ha toccato nel biennio 2021-2022 quota 222 trapianti di fegato, posizionandosi tra i primi centri in Europa per trapianti da donatore vivente tra adulti, per utilizzo di split per trapianto di due riceventi adulti e per utilizzo degli organi da donatore a cuore fermo.
Il professor Di Benedetto, che è anche presidente della Modena Arts Foundation, riferisce come l’obiettivo del team dell’Academy for Robotic and Transplant Surgery sia proprio quello di “promuovere il connubio tra arte e scienza medica per conferire ulteriormente forza ai settori della Chirurgia robotica e dei trapianti. L’intreccio e l’incontro di benefattori e chirurghi, così come di pazienti e medici sono non fini a se stessi, quanto piuttosto un’opportunità per promuovere una cultura della ricerca e della salute, attraverso azioni dirette e altre in sinergia con l’Università e le strutture locali e regionali. La Chirurgia robotica e quella dei trapianti rappresentano oggi le massime espressioni della Chirurgia moderna, che infatti rappresentano anche gli ambiti di interesse della Fondazione, parimenti al sostegno e all’assistenza ai pazienti trapiantati”.
Il professor Di Benedetto e la sua équipe sono stati premiati al 45° Congresso Nazionale della Società Italiana dei Trapianti d’Organo e di Tessuti, che si è tenuto in ottobre a Trieste, per il primo prelievo eseguito in Emilia – Romagna di emifegato da donatore vivente con tecnica completamente robotica, uno dei pochissimi casi eseguiti nel mondo.
Come sottolinea il professor Stefano Di Sandro, responsabile della Struttura Semplice Chirurgia del Trapianto di Rene e consigliere di amministrazione della Modena Arts Foundation, “le evoluzioni che negli ultimi dieci anni hanno avuto il maggior impatto tecnico-tecnologico sono proprio il trapianto da donatore vivente con risultati come quelli odierni, il trapianto da donatore a cuore fermo e l’utilizzo degli split ovvero delle separazioni dei fegati per realizzare due trapianti da un unico donatore deceduto. Modena eccelle in Italia come centro che riesce a realizzare tutto questo”.
Emilio Mazzoli, vicepresidente della Fondazione, sottolinea il valore dell’unione tra arte e medicina: “Il connubio tra arte e chirurgia intende essere il richiamo e l’ispirazione della Modena Arts Foundation, affinchè si raggiungano, oltre alla promozione della cultura della chirurgia e della donazione, traguardi importanti di pubblicazione di studi scientifici su riviste prestigiose con metodo e assiduità e affinché si possano formare giovani chirurghi capaci di portare avanti la scuola di chirurgia robotica e dei trapianti del centro di Modena”.
Durante la serata di beneficenza si terrà un’asta in cui verranno proposte opere donate da artisti di chiara fama a Modena Arts Foundation.
Tra gli ospiti sarà presente Vittorio Sgarbi, Sottosegretario di Stato al Ministero della Cultura e critico d’arte.