Nuovamente in città e presso il Bper Forum Monzani per presentare il suo ultimo libro, Alberto Angela ha come suo solito fatto registrare un tutto esaurito non solo in ogni ordine di posti disponibili, ben 1200 presso il forum e altri 800 in due sale collegate.
Edito da HarperCollins, Nerone (questo è il titolo del libro), chiude una trilogia a lui dedicata che parte da una accuratissima ricostruzione delle ragioni e degli effetti del tremendo incendio di Roma del 64 d.C. sino ad arrivare al racconto di questa controversa figura storica.
Alberto Angela ha scritto quest’opera con il suo inconfondibile stile narrativo, pensato come se le parole fossero una telecamera capace di riportare il lettore in quel tempo e a quei luoghi.
Scritto anche per portare chiarezza proprio sulla figura dell’Imperatore romano intorno al quale si sono sprecate più “fake news” volendo usare un termine attuale.
Partendo da quello che lo stesso Angela definisce la più clamorosa, ovvero la leggenda che imputa proprio a Nerone la colpa del grande incendio nella capitale. Non fu affatto così e tra le pagine del libro viene ampiamente raccontato.
Una figura storica certamente particolare la sua, artista, musicista, poeta e collezionista ma al tempo stesso un dittatore con tutto quello che ne consegue.
Amante della formula uno e della velocità si direbbe oggi, appassionato di corse sui carri presso il circo, ci racconta la storia.
Innovativo nello stile se si pensa che indossava abiti che oggi definiremmo “etnici” come l’insolita capigliatura tenuta lunga a dispetto delle mode del tempo.
Persino il suo rapporto con i Romani del tempo è da ripensare secondo Angela, Nerone pare proprio fosse amatissimo dal popolo, contrariamente a quanto spesso ci hanno tramandato opere letterarie o cinematografiche.
Nel libro anche la vicenda che vide protagonista ovviamente Nerone nella ricerca delle responsabilità del grande incendio che caddero alla fine sulla comunità allora esigua e poco radicata nel tessuto sociale romano, ovvero i cristiani.
Con la sua inconfondibile capacità narrativa, Alberto Angela ha saputo incantare i presenti in quella che è apparsa più una vera e propria lectio magistralis che una presentazione editoriale.
Interminabile ma composta la fila di persone con in mano una copia del libro per una firma e l’atteso selfie con l’autore.
Claudio Corrado