Nella seduta di ieri il Consiglio comunale di Castel Maggiore ha approvato il corposo pacchetto di delibere che costituiscono nel loro insieme il bilancio di previsione 2023/2025: l’Assessore ai servizi finanziari, Matteo Cavalieri (foto), ha sottolineato “il difficile contesto generale in cui viene approntato questo bilancio, con la crisi internazionale in corso che ha causato una forte impennata dei costi delle materie prime (in particolare quelle legate al gas e all’energia elettrica) ed un aumento significativo dell’inflazione (registrata a 11,8% a novembre): questo tuttavia non ha impedito di approvare il bilancio di previsione entro la fine dell’anno, evitando la precarietà dell’esercizio provvisorio, e confermando la determinazione a non rallentare, o peggio fermare, gli investimenti e gli interventi finanziati dal Pnrr e non solo, così da proseguire subito dal 1 gennaio le nostre azioni, nonostante l’assenza della finanziaria e di interventi significativi a beneficio degli enti locali”.

Cavalieri sottolinea poi che “i conti sono in ordine, e si continua a dare risposta ampia e diversificata ai bisogni sociali ed educativi, con la consapevolezza che anche a seguito dell’approvazione della Legge Finanziaria 2023 nelle prossime settimane da parte del governo e della regione, questo quadro potrà subire aggiornamenti”.

In un bilancio 2023 che “cuba” oltre 23 milioni di euro, le spese correnti rappresentano circa 15 milioni e gli investimenti 8.300.000 euro.

I punti chiave sono rappresentati da punti fermi come l’indebitamento che rimane a zero, le tasse che rimangono ferme per i cittadini, ma anche dal forte impulso agli investimenti, con 24 milioni di euro tra il 2023 e il 2025, oltre alle iniziative per il risparmio energetico e la lotta all’evasione ed elusione fiscale che porta a un obiettivo di recupero di quasi 800.000 euro nel 2023. Sul fronte fiscale una novità è rappresentata dall’introduzione dell’imposta di soggiorno per coloro che alloggeranno nelle strutture alberghiere situate sul territorio, concordata con le associazioni di categoria a partire dal 2023, e che sarà reinvestita nel turismo e nella promozione del territorio per creare un circuito virtuoso.

Le spese correnti sono in aumento, per aumento dei costi delle utenze, per l’incremento dei costi degli appalti, per i maggiori costi per servizi e attività: un aumento di 750.000 euro nel 2023. Ricordiamo che le principali spese correnti sono rappresentate da istruzione e diritto allo studio (un valore di circa 2 milioni di euro), politiche sociali e famiglie (2.200.000), una cifra sociale che rappresenta una precisa idea di comunità e che consiste da una parte nel mantenere le tasse ferme e dall’altra il cercare di difendere la qualità e quantità del nostro Welfare, Educazione e Cultura. Le spese per tutela e manutenzione di territorio e ambiente ammontano a 3.871.000.

Per quanto riguarda nuove opere e manutenzioni straordinarie, i principali investimenti nel 2023 saranno rappresentati dal primo stralcio per la nuova scuola media (€ 4.000.000), dagli interventi di ristrutturazione, rigenerazione e riqualificazione degli alloggi di edilizia residenziale pubblica ed emergenziale (€ 1.400.000), da interventi di manutenzione straordinaria degli impianti sportivi e delle strade per € 780.000, dal miglioramento sismico della scuola materna Cipì per € 350.000.

Infine Cavalieri ha ricordato le esperienze di partecipazione e rendicontazione pubblica rappresentate dal Popular Financial Reporting (il cosiddetto Bilancio POP) e dal Bilancio Partecipativo.

Cavalieri conclude: “Ci troviamo dinanzi ad un bilancio previsionale coerente con gli obiettivi di mandato, che non nasconde le difficoltà e riconosce le esigenze della città per consentirne la ripartenza, che garantisce il rispetto degli equilibri finanziari, che fa della trasparenza, della partecipazione e della solidità i suoi fili conduttori.

Un bilancio che si basa sulle politiche di sviluppo improntato alla sostenibilità quale fondamento della città di oggi e domani, mantenendo al centralità della protezione sociale, in particolare delle fasce fragili e medie, difendendo la qualità e quantità dei servizi esistenti nel mezzo della difficile situazione economica che continua a perdurare”.

 

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