Consolidamento del taglio di alcune accise, un super-ammortamento del 150% per l’efficientamento energetico, misure e strumenti di incentivazione della transizione energetica. Sono azioni concrete, pratiche, alcune adottabili immediatamente o in tempi rapidi, quelle richieste delle “Unioni Pilover” al Governo e contenute in un documento comune in tema “caro energia”, trasmesso a stakeholder e decisori per dialogare con i diversi livelli istituzionali e politici nella definizione delle politiche energetiche.
La situazione che il mondo imprenditoriale sta vivendo alla luce dei notevoli rincari dei costi energetici è sempre più difficile. Specie per le micro-imprese, i piccoli operatori economici e del commercio, che rischiano di abbassare le serrande per sempre.
Per questo le Unioni Regionali delle Camere di Commercio di Piemonte, Lombardia, Veneto ed Emilia-Romagna (Pilover), d’intesa con gli Enti camerali, le Associazioni di Categoria e altri portatori d’interesse istituzionali, si sono fatte portavoce di una serie di proposte concrete per aiutare il sistema delle imprese dei consumatori a contrastare l’enorme aumento dei prezzi dell’energia degli ultimi mesi.
Una iniziativa ispirata alla concretezza e il più possibile condivisa per dare peso alle istanze di un territorio a forte vocazione produttiva e tra i più dinamici del Paese.
Tra le richieste al Governo ci sono in primis il consolidamento del taglio di alcune accise, l’introduzione di un super-ammortamento del 150% per gli interventi di efficientamento energetico e per impianti di autoproduzione da fonti rinnovabili o, in alternativa, l’attivazione di un credito d’imposta del 50% per le imprese per favorire la copertura dei capannoni industriali con sistemi fotovoltaici e, in generale, misure di incentivazione e sostegno alle rinnovabili e all’autoproduzione.
Accanto alle istanze al Governo c’è anche l’impegno delle Unioni per azioni di sensibilizzazione, formazione, incentivazione in tecnologie e soluzioni per il risparmio energetico, la costituzione di Comunità Energetiche, l’autoconsumo e l’impiego di fonti rinnovabili, a favore, in primis, delle imprese, ma estendibili anche ai cittadini e alla pubblica amministrazione.