«Quattro anni di lavoro intenso per contribuire al rilancio della Provincia di Modena e del suo ruolo strategico e fondamentale per la comunità locale, con le complessità di questo periodo, tra emergenze sanitarie, climatiche ed energetiche, ma con tanti traguardi raggiunti che ci possono far affermare che questo ente gode di ottima salute e che non ha mai smesso di essere un supporto determinante per il territorio».
Con queste parole il presidente uscente della Provincia di Modena, Gian Domenico Tomei, traccia il bilancio politico del suo mandato, durato quattro anni e che scadrà con le elezioni del prossimo sabato 28 gennaio, quando si eleggerà il nuovo presidente tra i candidati Fabio Braglia e Enrico Diacci.
In particolare Tomei sottolinea che «in soli quattro anni abbiamo investito 93,5 milioni di euro in edilizia scolastica, di cui un terzo per oltre 20 interventi di miglioramento sismico delle strutture. Abbiamo realizzato otto nuovi edifici, tra palestre e ampliamenti scolastici e siamo stati i primi in europa a riscaldare una scuola con l’idrogeno verde».
Sui 917 chilometri di strade provinciali sono stati investiti, in questi quattro anni, 53 milioni di euro in grandi opere viarie, come la Pedemontana, l’allargamento della strada provinciale (ora passata ad Anas) 413 Nazionale per Carpi a San Pancrazio, la tangenziale di San Cesario in corso di completamento. Sui 167 ponti della Provincia sono stati realizzati 45 interventi per oltre 20 milioni di euro e sulle strade, tra manutenzioni e interventi straordinari, ci sono stati 72 cantieri per circa 30 milioni di investimenti complessivi, oltre a 57 interventi sul contrasto al dissesto idrogeologico per oltre 10 milioni di euro.
La Provincia, oltre a strade e scuole, si occupa di assistenza tecnico-amministrativa agli enti locali, di pianificazione territoriale, pari opportunità e polizia provinciale e in questi ambiti, nei quattro anni di mandato del presidente Tomei, l’amministrazione ha partecipato ad oltre mille tavoli istituzionali, che hanno riguardato, tra l’altro, l’emergenza sanitaria con i Comitati ordine e sicurezza, la Ctss, l’organizzazione delle Province, il per Patto il lavoro e clima e per Pnrr, il trasporto scolastico.
Tomei ha sottolineato il ruolo determinante della Provincia come “casa dei Comuni, che fornisce supporto ai Comuni e alle Unioni di Comuni del territorio attraverso una serie di convenzioni tra cui, l’ufficio di avvocatura unico per la difesa e la rappresentanza in giudizio che conta 34 enti convenzionati, l’ufficio stampa che conta oltre 20 enti convenzionati, l’ufficio del Difensore civico con 33 enti.
Inoltre ha ribadito che «rispetto a dieci anni fa, siamo passati da 536 a 228 dipendenti, senza tuttavia far venir meno qualità ed efficienza dei servizi offerti ai cittadini, con una grande attenzione alla gestione finanziaria che ci ha consentito di avere sempre bilanci in equilibrio».
Riguardo al futuro, il presidente Tomei dichiara che «sono tante le cose da fare, basti pensare che abbiamo investimenti già programmati per 28 milioni di euro sulle strade, mentre sulle scuole investiremo oltre 50 milioni di euro, grazie al lavoro prezioso e indispensabile di tutto il personale dell’ente, che sento di ringraziare col cuore, perché senza il loro contributo, non avremmo raggiunto alcun risultato».
Il presidente Tomei lascia la carica che ricopriva dal novembre 2018 e il prossimo 28 gennaio si svolgeranno le elezioni per quando voteranno 710 elettori, tra sindaci e consiglieri comunali, per nominare il prossimo presidente, mentre i 12 componenti del Consiglio provinciale, eletti a dicembre 2021, resteranno in carica fino a dicembre 2023.
Per candidarsi era necessaria la sottoscrizione da parte di almeno il 15 per cento dei 710 aventi diritto, ovvero 107 firme e i due candidati ne hanno raccolte rispettivamente 214 (Fabio Braglia) e 136 (Enrico Diacci).
Alla carica di Presidente sono eleggibili i sindaci dei Comuni della provincia di Modena il cui mandato scada non prima di 18 mesi dalla data di svolgimento delle elezioni, mentre il corpo elettorale provinciale di Modena, rappresentato da sindaci e consiglieri comunali, è suddiviso in sei fasce demografiche al fine di proclamare gli eletti con il metodo del voto ponderato che assegna un peso diverso ai Comuni a seconda del numero di abitanti