Oltre mille ore di lavoro, una grande passione per il legno e l’amore per i monumenti simbolo della città, Duomo e Ghirlandina, studiati con attenzione per riprodurne fedelmente i particolari architettonici. Sono gli ingredienti che hanno portato Enzo Grazioli (classe 1939) a realizzare i modelli in scala dei monumenti più noti di Modena. Opere che la figlia Monica (Enzo Grazioli è scomparso a maggio dello scorso anno) ha voluto donare a Comune e Arcidiocesi. Venerdì 27 gennaio, a ricevere il modello destinato al Municipio insieme al sindaco era presente anche il vicario don Giuliano Gazzetti, poi in serata la seconda opera, di dimensioni maggiori, destinato all’Arcivescovado è stata consegnata al vescovo don Erio Castellucci alla presenza del sindaco.

Il modello realizzato in scala 1:50 sarà acquisito al patrimonio dell’amministrazione comunale e collocato in Torre Mozza, mentre il modello in scala 1:100 donato all’Arcidiocesi, troverà casa al primo piano dell’Arcivescovado.

L’idea di riprodurre i monumenti del sito Unesco in scala ridotta venne a Grazioli quando gli chiesero uno stampo per poter realizzare la Torre campanaria di cioccolato, in occasione della Festa del Cioccolato a Modena nel 2003. Lui, che a Modena aveva frequentato la scuola di modelleria e che, esperto speleologo, aveva approfondito la conoscenza della Torre campanaria anche calandosi dalla sommità per le operazioni di diserbamento, si entusiasmò all’idea, come ha raccontato la figlia. Il progetto è durato circa tre anni, dal 2003 al 2006, in cui Grazioli osservò, studiò, realizzò disegni tecnici per poi scolpire il Duomo in scala 1:50 e la Torre campanaria in scala 1:100 impiegando per entrambi esclusivamente legno di Cirmolo.

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