“Cala da gennaio in modo significativo il costo dell’energia. Per chi ha contratti di fornitura nel mercato tutelato, o condizioni variabili nel mercato libero, questo porterà a bollette un po’ meno pesanti. Non siamo di certo fuori dall’emergenza, ma la notizia è positiva, e non può essere priva di effetti. Ci sono le condizioni per rivedere, al ribasso, i listini che negli ultimi mesi sono stati fortemente incrementati, portando in alcuni comparti a livelli di inflazione reali ben superiori ai dati misurati da Istat” spiega Federconsumatori Modena APS.

“Nelle scorse settimane chiedevamo al settore della ristorazione veloce, ai bar in particolare, di riflettere sugli effetti di ulteriori incrementi nel costo di una colazione o di un pranzo consumato presso quelle strutture. Incrementi che a nostro parere, nell’arco di un anno, hanno raggiunto anche il 15-20%; molto oltre i livelli di inflazione. Successivamente al nostro comunicato abbiamo ricevuto diverse segnalazioni di consumatori rispetto ad aumenti attorno alle cifre da noi indicate, mentre un barista ci ha chiamato per segnalare che i propri prezzi erano ancora fermi al pre Covid. Altri consumatori hanno segnalato bar dove il costo della tazzina di caffè è ancora fermo a 1 euro.

Tra le segnalazioni che abbiamo ricevuto – prosegue Federconsumatori Modena – svetta quella del caffè a 2 euro servito domenica scorsa al banco in un noto esercizio del centro storico di Modena. Un caffè più che normale, con il listino che dichiarava 1,30 euro, ma battuto alla cassa a 2 euro. Alla richiesta di chiarimenti veniva indicato, appoggiato al contenitore dello zucchero, un cartello scritto con un pennarello rosso, che recitava “Dopo le 16:30 caffè a 2 euro”. Non veniva chiarito il motivo di un incremento del 54% allo sbalordito consumatore, che ci ha fatto avere copia dello scontrino, chiedendo di rendere nota la vicenda.

Immaginiamo – prosegue l’Associazione  – che quel prezzo sia legato esclusivamente al desiderio di approfittare del forte afflusso in centro storico la domenica pomeriggio. Per parte nostra riteniamo questo un abuso, che dovrebbe suscitare l’attenzione di quelle associazioni di settore per le quali gli incrementi dei prezzi nei bar sono stati molto contenuti. Un piccolo abuso, reso illegittimo da modalità non trasparenti; una situazione che deve rientrare, e che non può essere emulata da altri.

Un piccolo abuso, certo, ma che può danneggiare l’immagine di una città impegnata da tempo nella sua valorizzazione turistica, e dove l’accoglienza deve essere impeccabile” conclude Federconsumatori Modena APS.

 

 

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