«Nell’assumere l’incarico di presidente della Provincia di Modena, intendo affidare, già dalle prossime settimane, deleghe tematiche ai consiglieri provinciali, coi quali avvierò un percorso condiviso di confronto e dialogo per  rispondere al meglio ai bisogni del territorio. Credo fermamente nel valore della cooperazione e ai tanti amministratori locali incontrati nei mesi scorsi voglio dire che la Provincia è e sarà al loro fianco, come supporto attivo e concreto nello sviluppo delle comunità».

E’ quanto dichiarato dal presidente della Provincia di Modena Fabio Braglia nel corso della prima seduta del consiglio provinciale di mercoledì 8 febbraio, in cui Braglia ha presentato le linee programmatiche del suo mandato.

In particolare il presidente ha sottolineato «la Provincia di Modena è la casa dei Comuni, in cui ciascun amministratore deve sentirsi parte attiva di tutti quei processi di analisi e condivisione delle problematiche territoriali, perché solo in questo modo si può crescere tutti insieme. Istituirò – ha proseguito Braglia – dei tavoli permanenti di confronto con i sindaci e le forze sociali, sia territoriali che tematici, per fare rete e includere tutti nei processi decisionali, anche attraverso l’affidamento di deleghe specifiche ai consiglieri, così da poter approfondire i tanti temi su cui la Provincia lavora, dalle infrastrutture all’edilizia scolastica, alle pari opportunità, alla pianificazione e alla polizia provinciale, tanto per citarne alcune».

Il consiglio provinciale, che resterà in carica fino a dicembre 2023, è composto da 12 tra sindaci e consiglieri comunali del territorio, e sono Gian Carlo Muzzarelli, sindaco di Modena, Paola Guerzoni, sindaca di Campogalliano, Iacopo Lagazzi, sindaco di Guiglia, Maurizia Rebecchi, sindaca di Ravarino, Monja Zaniboni, sindaca di Camposanto, Maria Costi, sindaca di Formigine, e Fabio Poggi, consigliere comunale di Modena,  Luigia Santoro, consigliera comunale di Modena, Lavinia Zavatti, consigliera comunale di Medolla, Antonio Platis, consigliere comunale di Nonantola, Stefano Venturini, consigliere comunale di Cavezzo e  Mattia Veronesi, consigliere comunale di Finale Emilia.

I consiglieri che non percepiscono indennità, approvano bilanci, regolamenti, piani e programmi e ogni altro atto sottoposto dal presidente.

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