Il 30 gennaio scorso si sono chiuse le iscrizioni alle scuole superiori. Un momento molto importante per la crescita dei ragazzi, che sono tenuti a scegliere quale sarà il loro percorso di studi futuro. Nelle ultime settimane la sede modenese di U.Di.Con. Emilia-Romagna sta ricevendo tante telefonate di altrettanti genitori preoccupati perché la preferenza dei propri figli venga ignorata per mancanza di posti.

“Molte scuole, infatti, non avendo la disponibilità necessaria rispetto alle domande di iscrizione, devono purtroppo declinare tante richieste – spiega in una nota U.Di.Con. – . Apprendiamo, quindi, dalle stesse famiglie, che per potere accedere ad alcuni istituti (soprattutto licei) è stato comunicato che i ragazzi devono dimostrare una determinata media voti, sotto la quale non c’è possibilità di accesso alla scuola desiderata: la media dei voti, pare, sia quella della seconda media (dovendo fare l’iscrizione a gennaio dell’anno successivo durante la frequentazione dell’ultimo anno di medie). Se fosse confermato, si tratterebbe di una prassi ormai consolidata. Purtroppo, i ragazzi che non rientrano nelle ‘caratteristiche’ individuate da ciascun istituto, dovranno accontentarsi di studiare qualcos’altro rispetto a quanto desiderato. Questi giovani studenti, dunque, si trovano già in seconda media a confrontarsi con una prima dura selezione, un filtro per permettergli, o meno, di iscriversi alla scuola desiderata” aggiunge U.Di.Con..

“Stiamo verificando con molta precisione se quanto comunicato da molti genitori corrisponde al vero – dichiara Vincenzo Paldino, presidente regionale U.Di.Con. Emilia-Romagna -. Proprio per questo scriveremo agli assessorati competenti e ai dirigenti delle scuole per chiedere chiarimenti. Se tutto dovesse venire confermato sarebbe piuttosto grave: la scelta della scuola superiore deve essere una decisione effettuata con la massima serenità da studenti e famiglie e non è accettabile penalizzare dei ragazzi per un voto in meno. Caricarli già in seconda media di un peso cosi importante li stressa e li distoglie dalla spensieratezza necessaria per poter apprendere e vivere la loro età. Ci saranno altre epoche della vita in cui si cimenteranno con le vere selezioni. Lasciamo i ragazzi e le famiglie di fare le proprie scelte. Da sempre, nei colloqui, i docenti delle medie (specie nell’ultimo anno) comunicano alle famiglie le migliori attitudini dei propri figli, consigliando la scuola più appropriata. Un conto è il consiglio dell’istituto migliore, altro conto è vietare ad un giovane la scelta del percorso di studio desiderato per un voto in meno. Si ampli piuttosto il numero dei posti nelle scuole preferite, ma non si vieti a nessun ragazzo di potere iscriversi all’istituto più consono alle proprie capacità. Siamo al fianco delle famiglie, che purtroppo si vedranno negata l’iscrizione a scuola del proprio figlio. Li assisteremo gratuitamente, aprendo un confronto con Istituti ed Istituzioni, questo perché vogliamo una scuola pubblica che dia le stesse possibilità a tutti i ragazzi”.

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