«Il riciclaggio di denaro, cioè l’ingresso nel sistema legale di risorse di origine criminale, è una minaccia per l’intero sistema produttivo e finanziario locale, nazionale e internazionale. Per questo abbiamo il dovere di sostenere l’attività di controllo degli organi preposti».
Carlo Alberto Rossi, segretario generale Lapam Confartigianato, interviene così nel dibattito sull’ultimo rapporto pubblicato dalla Uif (Unità di informazione finanziaria per l’Italia) collocato presso la Banca d’Italia, che ha evidenziato un aumento delle operazioni finanziarie sospette anche nel territorio di Modena: nel corso del 2022, infatti, sono arrivate all’ente ben 1567 segnalazioni rispetto alle 1326 dell’anno precedente con una crescita del 15,4%. Evidenziata invece una diminuzione delle operazioni finanziarie sospette nel territorio di Reggio Emilia: nel corso del 2022 sono arrivate all’ente 1051 segnalazioni rispetto alle 1270 dell’anno precedente, con un calo del 20,8%.
«Come ha ricordato recentemente il direttore della Uif Claudio Clemente, la normativa italiana, eredità del giudice Giovanni Falcone, è tra le più evolute in Europa – prosegue Rossi – e proprio in questi mesi l’Italia è tra i paesi candidati a ospitare la sede della nuova Autorità europea antiriciclaggio (Amla). Dobbiamo quindi avere un atteggiamento realista. Da una parte siamo consci degli impatti nefasti che le attività criminali hanno sulla nostra economia, dall’altra possiamo essere orgogliosi del primato delle autorità italiane in una materia complessa, ma fondamentale per il nostro sistema economico. Materia in continua evoluzione, pensiamo solo all’avvento delle cripto attività, e che ha il suo fondamento in un modello di partnership pubblico-privato che vede associazioni come la nostra, coprotagonisti di questo lavoro».
«Grazie alle direttive europee, recepite nel nostro ordinamento, gli attori privati giocano un ruolo fondamentale in questa partita – conclude Rossi -. Da parte nostra, Lapam si è dotata di tutti gli strumenti utili all’attività ispettiva. A partire dalla verifica dell’identità dei nostri clienti e associati, alla conservazione dei documenti utili a ricostruire i flussi finanziari, fino al sistema di segnalazione di operazioni sospette alla Uif. Un dovere previsto dalla legge che è bene riaffermare in un momento complesso e che necessita del contributo fattuale di tutti gli attori. Anche per questo, nelle prossime settimane, dedicheremo alcuni momenti formativi rivolti alle imprese, su questa specifica tematica».