DumBO (Distretto urbano multifunzionale di Bologna) si è aggiudicato il premio nazionale “Amministrazione, cittadini, imprese” 2022 di Italiadecide, associazione di ricerca per la qualità delle politiche pubbliche. Obiettivo del riconoscimento, l’individuazione di buoni esempi di collaborazione tra soggetti pubblici e privati finalizzati al recupero e alla cura di beni comuni realizzati nel Sud, nel Centro e nel Nord Italia.
A Roma, in occasione della presentazione del Rapporto 2022 “La fiducia cresce nelle pratiche di comunità. Modelli ed esperienze di partecipazione condivisa tra cittadini, amministrazioni e imprese” (Il Mulino) alla Camera dei Deputati, DumBO è stato premiato come best practice del Nord Italia “per il recupero di un ex scalo-merci delle Ferrovie dello Stato e la sua trasformazione in centro inclusivo per attività culturali ed economiche”.
“Il progetto ha sostenuto con il supporto attivo della Municipalità di Bologna – continua la motivazione di Italiadecide – attività educative e culturali per i bambini del quartiere; spazi e attività di coworking; lo Sportello Lavoro Creativo per attività nella cultura e nello spettacolo; la riqualificazione nel quartiere Porto-Saragozza”.
DumBO è lo spazio di rigenerazione urbana temporanea nato nel 2019 che ha messo a disposizione della città – dopo anni di disuso – quasi 40.000 metri quadrati dell’ex scalo merci Ravone, di proprietà di FS Sistemi Urbani (Gruppo FS Italiane). La gestione è affidata a Open Event, una società formata dall’agenzia di eventi e comunicazione Eventeria e dalla cooperativa sociale Open Group, aggiudicataria di una gara indetta da FS Sistemi Urbani (Gruppo FS Italiane) per la concessione temporanea degli spazi dell’ex scalo merci Ravone. In via Casarini 19, a pochi passi dal centro di Bologna, capannoni e aree aperte sono stati così destinati a cultura, arte, sociale, lavoro, musica e sport per attività trasversali e sempre diverse, in stretta relazione con il territorio. L’area comprende 10 fabbricati con una superficie complessiva di oltre 18mila metri quadrati, più 20mila metri quadrati scoperti: qui operano una ventina di studi creativi, laboratori artistici, associazioni, agenzie di comunicazione, cooperative, imprese e start up, ma sono oltre 170 le imprese e le associazioni che collaborano a vario titolo.
All’interno di DumBO si colloca anche “Bologna Attiva – Officina metropolitana per il lavoro, il mutualismo e l’economia collaborativa”, un progetto di rigenerazione umana, urbana e sociale promosso dalla Fondazione per l’Innovazione Urbana in partnership con il Comune di Bologna, l’Università di Bologna e Open Event, con il finanziamento del Programma regionale delle attività produttive, che ha portato alla realizzazione di un coworking, di un’aula studio e di diversi servizi di prossimità per studenti, percorsi di accompagnamento professionale e spazi dedicati alle attività culturali e di comunità.
Negli spazi di DumBO vengono organizzati oppure ospitati concerti, mostre, fiere, eventi aziendali, corsi, laboratori per bambini o per persone con disabilità, appuntamenti sportivi, convegni, mercatini di abbigliamento vintage e festival musicali. Nel 2022, più di 150mila persone hanno partecipato agli eventi nel distretto DumBO.
“Siamo orgogliosi di ricevere oggi questo riconoscimento, che per noi rappresenta una ulteriore positiva conferma del percorso avviato – dice Matteo Lepore –. La sfida della rigenerazione urbana delle aree dismesse è una sfida complessa, perché non riguarda solo il recupero degli spazi ma anche la capacità di adattarli a nuovi bisogni e stimolare scambi, innovazione civica e sociale. Quella di DumBO, da questo punto di vista, è un’esperienza virtuosa che siamo riusciti a realizzare attraverso lo strumento degli usi temporanei che, in attesa di mettere in atto gli importanti interventi di trasformazione, consentono di riportare sin da subito alla vita luoghi della città fino a quel momento abbandonati. L’area del Ravone in particolare, che ospita DumBO, diventerà sempre più un’area strategica per la città. Si tratta della più grande acquisizione pubblica del Comune di Bologna negli ultimi cinquant’anni e diventerà un’area destinata a diversi usi, dall’abitare con criteri avanzati sul piano ambientale, agli incubatori, a spazi dedicati al coworking, all’economia collaborativa e all’innovazione sociale, all’interno del progetto di Città della Conoscenza. Accogliamo questo riconoscimento come favorevole auspicio per il futuro di Bologna”.
“Abbiamo rigenerato questo spazio con l’obiettivo di creare un luogo che rispondesse ai nuovi bisogni delle persone, un luogo dove associazioni, imprese e cittadini potessero convivere e collaborare – spiega Anna Rita Cuppini, direttrice generale di Open Group –. Alla base di tutto, l’idea di co-progettazione, di partecipazione, di un processo generativo in cui i progetti, le attività di chi abita qui creano una sinergia costante. Dumbo è l’espressione di cosa significhi per noi innovazione sociale”.
“Questo riconoscimento – commenta Andrea Giotti, amministratore delegato di Open Event e titolare di Eventeria – va condiviso con tutti i lavoratori, i collaboratori e i volontari che partecipano attivamente allo sviluppo del progetto DumBO insieme alle start-up e le associazioni che lo hanno scelto come sede della loro attività; la loro passione e il loro impegno ci hanno permesso di vincere sfide importanti durante anni difficili e collocarci come uno dei creative hub internazionali più riconosciuti della Comunità Europea. Non dobbiamo poi dimenticare le centinaia di migliaia di visitatori dei nostri spazi e di partecipanti alle nostre iniziative che rappresentano il vero motore sociale, culturale ed economico della rigenerazione urbana che abbiamo intrapreso”
“Open Group è una realtà economica e sociale che incarna in DumBo la sua vocazione di sviluppo del territorio in una visione rigenerativa ed inclusiva – conclude Roberto Lippi, presidente di Open Event –. Con i compagni di viaggio, Eventeria e Comune di Bologna, siamo riusciti a restituire alla città un luogo di 40.000 mq, nel quale arte cultura ed economia sociale si intrecciano virtuosamente. Un modello cooperativo fatto di progettazione condivisa tra pubblico e privato. Il premio di oggi rappresenta il riconoscimento ad un’impresa collettiva che fa bene alla nostra città”.