C’è una piccola Carpi diffusa nei cinque continenti: sono i 3.381 carpigiani registrati nell’AIRE, l’Anagrafe degli Italiani Residenti all’Estero, cui deve iscriversi chi si trasferisce in un Paese straniero per oltre 12 mesi, chi vi risiede già perché nato là o per aver successivamente acquisto la cittadinanza italiana.

Una comunità – paragonabile alla popolazione di Rolo – che interessa 84 Paesi, dagli Usa a Tonga, dalla Russia ad Antigua e Barbuda, anche se la metà è concentrata fra Regno Unito, Brasile e Francia: nel Paese della Brexit infatti al 31 dicembre scorso risultavano risiedere 1.144 “carpigiani”, mentre in Francia erano 328 e in Brasile 257.

Seguono in classifica la Germania (235) e la Svizzera (227), poi distanziati tre Stati dai numeri simili: Usa (153), Spagna (150) e Argentina (144). Dopo questi otto Paesi, le presenze scendono a due cifre in 21 casi, e a una sola cifra nei restanti 55.

Fra le curiosità spiccano il Principato di Monaco (otto residenti), Gerusalemme (sei), il Granducato del Lussemburgo e la Repubblica di San Marino (cinque ciascuno), oltre ai citati Tonga (uno) e “Antigua e Barbuda” (tre), e perle del turismo planetario come l’isola di Mauritius (quattro), o le Maldive e le Seychelles (uno ciascuno).

A proposito di lontananza, fra i più distanti da piazza dei Martiri i 66 in Oceania (61 Australia e cinque Nuova Zelanda), i 13 in Giappone e i tanti nel resto del Sudamerica.

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