La riqualificazione di un bene antico e comune quale piazza San Prospero si associa a Reggio Emilia alle più aggiornate tecnologie per promuovere la legalità e il contrasto alle infiltrazioni mafiose, la trasparenza e la regolarità contrattuale, per tutelare l’occupazione e la sicurezza nel mondo del lavoro. Il cantiere – avviato in questi giorni dal Comune di Reggio Emilia per la risistemazione del selciato della piazza storica, caratterizzato da una forte valenza simbolica – è stato dotato infatti di un ‘badge digitale’ per il controllo degli accessi e delle presenze. Gli addetti ai lavori all’entrata e all’uscita dal posto di lavoro attivano un apposito dispositivo installato sul loro cellulare e inquadrano un Qr sistemato nella struttura uffici all’ingresso del cantiere.

I dati di movimento vengono raccolti su una Piattaforma web della Cassa Edile, soggetto promotore del progetto insieme con la Prefettura e in collaborazione con il Comune di Reggio Emilia. Si costituisce così una banca dati aggiornata quotidianamente sulle presenze nel cantiere, a disposizione di tutte le autorità e parti sociali deputate a eventuali controlli o comunque all’acquisizione di informazioni.

HANNO DETTO – “Questo del cantiere di piazza San Prospero è un modello, il primo attuato in Italia con queste tecnologie aggiornate, ad oggi adottato qui in maniera sperimentale, ma destinato ad essere installato nei cantieri pubblici di volume superiore ai 500.000 euro e poi, in prospettiva, nei cantieri privati della città e della provincia. Stiamo valutando di proporre l’inserimento di questo sistema di controllo anche nei contratti integrativi e nelle clausole d’appalto”, ha spiegato il prefetto di Reggio Emilia Iolanda Rolli alla stampa, durante la visita al cantiere.

“Avremo così contezza delle effettive presenze in cantiere, con benefici attesi ad esempio per il rispetto della regolarità contrattuale, l’orario di lavoro, il ruolo e la qualificazione dei lavoratori: un’operazione sicurezza a 360 gradi – ha aggiunto il prefetto Rolli – La base di tutto ciò è l’articolo 1 della nostra Costituzione, che pone il lavoro al centro. In un momento in cui il lavoro sta assumendo connotazioni grigie e opache, potersi avvalere di uno strumento di controllo come questo è molto importante”.

“La soglia dei 500.000 euro sottopone a monitoraggio e mette al riparo la quasi totalità degli interventi previsti con i fondi del Pnrr, che hanno importi superiori questa soglia”, ha sottolineato il sindaco di Reggio Emilia, Luca Vecchi, che ha partecipato alla presentazione e al sopralluogo nel cantiere di piazza San Prospero insieme con l’assessora alle Attività produttive Mariafrancesca Sidoli, al dirigente del Servizio Ingegneria degli edifici del Comune Ermes Torreggiani e al responsabile di procedimento per piazza San Prospero Matteo Tanzi.

Il sindaco ha a sua volta ringraziato la Cassa Edile, le associazioni d’impresa e i diversi attori che hanno consentito la messa in opera del sistema ‘badge di cantiere’: “Un contributo importante alla legalità, che costituisce un bene comune di primaria importanza. Siamo lieti che questa sperimentazione possa avvenire in un cantiere così importante per la città, che restituirà ai cittadini uno spazio riqualificato, armonioso, con un aspetto simile a quello precedente ma aggiornato alle esigenze e agli stili di vita di oggi. Quindi un selciato in porfido, omogeneo, privo di barriere architettoniche, percorribile da tutti e accogliente, che si realizza a fianco degli interventi già compiuti come il restauro della torre della basilica di San Prospero e la riqualificazione degli edifici storici privati circostanti”.

Il ‘badge di cantiere’ è frutto del Protocollo per la legalità e la regolarità nell’edilizia e di uno specifico Accordo di collaborazione (“Attivazione sperimentale di sistemi informatici di controllo e registrazione automatica delle presenze autorizzate nei cantieri”) sottoscritto lo scorso anno da Prefettura, Comune e Provincia di Reggio Emilia, Ausl, Cassa Edile, Associazioni datoriali e Organizzazioni sindacali, Inps, Inail e Ispettorato del lavoro.

 

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