Un ballo in maschera_antepiano – ph©Rolando Paolo Guerzoni

Va in scena venerdì 3 marzo alle 20 e domenica 5 marzo alle 15.30 per la stagione lirica del Teatro Comunale di Modena Un ballo in maschera.
Il capolavoro di Giuseppe Verdi si vedrà in una nuova coproduzione realizzata con I Teatri di Reggio Emilia, dove l’opera andrà in scena il 17 e 19 marzo, e riprende un allestimento fra i più apprezzati che il Teatro Regio di Parma abbia dedicato al compositore. Lo spettacolo infatti è curato nella parte visiva dal regista veneziano Massimo Gasparon che nel 2013 si era ispirato alle splendide scene e costumi della storica produzione di Pier Luigi Samaritani del 1989.

“Potremmo definire questa una ripresa con alcuni nuovi elementi scenografici e drammaturgici, un’occasione importante per ritrovare la modernità attraverso lo stile e la tradizione, dove il nuovo deve nascere dal nucleo classico della tradizione melodrammatica. L’approccio scenografico di tipo ottocentesco prevede grandi scene dipinte organizzate attraverso vari fondali a forte scorcio prospettico. Rispettando tutto l’apparato visivo di Samaritani, al fine di rendere lo spettacolo più coerente e fluido, anche nei cambi scena, è stato deciso di sostituire la scena del secondo atto, l’orrido campo, con una completamente nuova e di mia ideazione. Un omaggio allo stile dello spettacolo, con l’idea di rendere più forte la componente pittorica rispetto al costruito”.

La parte musicale dello spettacolo è affidata a Alessandro D’Agostini, direttore affermato in istituzioni operistiche quali il Teatro Lirico di Cagliari, il Maggio Musicale Fiorentino e l’Opera di Roma. “I personaggi vivono nella loro interiorità più che nell’azione – commenta il direttore d’orchestra -. Sono introversi, dilaniati, dolenti; sono umanamente instabili, pronti a repentini mutamenti d’animo ma alla fine, non rinunciano mai a mettere in campo la parte migliore di sé, anche quando sentono di essere accecati dalle passioni o vicini a morire. Questi sono i colori, le tinte più difficili da realizzare in quest’opera, perché ogni personaggio vi è scolpito a tutto tondo, con una ricchezza interiore senza pari”.

Nel cast si ascolteranno il Riccardo di Giorgio Berrugi, Renato di Devid Cecconi, Amelia di Maria Teresa Leva, Ulrica di Alisa Kolosova, Oscar di Lavinia Bini, Silvano di Chao Liu, Samuel di Svetolik Belosliudov, Tom di Gaetano Triscari, un giudice di Paolo Leonardi, un servo d’Amelia di Luca Favaron. In buca, la Filarmonica di Parma mentre in palcoscenico si ascolteranno il Coro Lirico di Modena preparato da Giulia Manicardi e le Voci bianche del Teatro Comunale di Modena preparate da Paolo Gattolin. La vicenda dell’opera, ispirata a un fatto realmente accaduto, racconta dell’omicidio di Gustavo III di Svezia, sovrano illuminato ucciso nel 1792 da un rappresentante dell’aristocrazia tradizionalista, intrecciata a un triangolo amoroso e percorsa da un sottile lettura psicologica dei personaggi.
Giovedì 2 marzo alle 18 l’opera verrà presentata al pubblico da Eimilio Sala per la serie Invito all’Opera presentata in collaborazione con Amici dei Teatri Modenesi. (Ingresso libero da Via Goldoni 1)

Biglietti, da 24 a 60€ salvo riduzioni. Biglietti online, presso la biglietteria del Teatro, o telefonando allo 059 2033010. Info www.teatrocomunalemodena.it.

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