Tre classi terze delle scuole secondarie di primo grado Fiori di Formigine e Casinalbo, per un totale di circa 70 studenti, riunite all’Auditorium Spira mirabilis per l’incontro conclusivo di “Anni affollati”, progetto realizzato in collaborazione con l’Istituto Storico di Modena sul tema delle stragi e del terrorismo delle Brigate Rosse nell’Italia degli anni Settanta. L’incontro, che ha seguito due lezioni nelle classi tenute da Francesca Negri dell’Istituto Storico di Modena per introdurre ai ragazzi il fenomeno, passando dall’omicidio di Aldo Moro all’attentato alla stazione di Bologna del 2 agosto 1980, è stato impreziosito dalla presenza di Marina Orlandi Biagi, moglie di Marco Biagi, il giuslavorista ucciso nel 2002 dalle Brigate Rosse. Si tratta, per la professoressa Orlandi, della seconda volta in veste ufficiale a Formigine, dopo la sua partecipazione, lo scorso anno, all’inaugurazione del parco di via Nenni intitolato a suo marito nel ventennale della scomparsa.
L’intervento di Marina Orlandi parte dal principio, con una fotografia di Marco Biagi mostrata agli studenti: “Vi devo raccontare la storia della mia famiglia. Lui era mio marito, qui aveva l’età dei vostri padri. Eravamo una famiglia felice, Marco lo diceva sempre. Una famiglia fortunata. Questo fino all’arrivo delle Brigate Rosse. Quando mio marito fu ucciso i nostri figli avevano uno 19 e uno 13 anni appena compiuti. Quella sera stavamo aspettando che Marco tornasse a casa a cena, ma, una volta giunto al portone, c’erano gli assassini ad aspettarlo. Capii dal principio che erano state le Brigate Rosse: Marco aveva già subito minacce e per questo chiese allo Stato una scorta che gli fu concessa e poi tolta, rendendo la sua uccisione fin troppo semplice. Nonostante tutto, anche nonostante il dolore, io sono molto fiera di lui perché ha passato la sua vita cercando di aiutare chi stava peggio. Ecco, ora voi avete un’età in cui siete liberi di decidere da che parte stare. Io sono qui per dirvi di ricordarvi di Marco, perché è stato ucciso per rendere la vita di tutti gli italiani migliore. Dovete stare dalla parte giusta e se vi accorgete che qualcosa non va dovete cercare di intervenire”.
Un appello, quello di non avere paura di chiedere aiuto e di essere pronti a fare la propria parte per creare un mondo più giusto, rivolto direttamente agli studenti, che al termine dell’incontro sono intervenuti con diverse domande.
“Per Marina Orlandi Biagi – dichiara il Sindaco Maria Costi – marzo è un mese difficile perché è il mese dell’uccisione di Marco. A questo proposito invito tutti, il 19 marzo, giorno dell’anniversario, a ricordare questa figura con un minuto di silenzio. Il professor Biagi era un visionario, una persona che ha lavorato per cambiare il mondo del lavoro tutelando giovani, donne, persone in difficoltà. Questa è la parte più importante della vita: non mollare e continuare ad impegnarsi per tutelare i diritti di chi non li ha. Grazie a Marina per il grande sforzo che ha fatto nel regalarci la sua testimonianza”.