Le malattie renali rappresentano un problema crescente: secondo alcune stime, nel 2030 diventeranno la quarta causa di decesso nei paesi occidentali. Eppure ancora oggi vengono troppo spesso sottovalutate, anche a causa della loro evoluzione lenta e subdola.
In occasione della Giornata Mondiale del Rene, allora, l’Associazione Nazionale Trapianti di Rene organizza – in collaborazione con l’IRCCS Policlinico di Sant’Orsola, con la Scuola di Medicina e Chirurgia e la Scuola di specializzazione in Nefrologia dell’Università di Bologna – un’iniziativa di sensibilizzazione globale in piazza del Nettuno volta a promuovere la consapevolezza sulla salute dei nostri reni. Giovedì 9 marzo (dalle 9:30 alle 19:30) il personale medico-sanitario del Policlinico offrirà infatti alla cittadinanza uno screening gratuito composto da raccolta dei dati anamnestici, misurazione della pressione arteriosa e esame delle urine.
Alle 10 la Presidente della V commissione del Comune di Bologna Roberta Toschi e la direttrice dell’Unità Operativa di Nefrologia, Dialisi e Ipertensione del Policlinico Annalisa Zucchelli interverranno per un saluto, mentre per tutta la durata dell’evento sarà possibile sostenere le attività dell’associazione acquistando le primule del rene.
Oltre ai controlli gratuiti, la giornata prevede anche un’intensa attività di informazione. Per prevenire le malattie renali è infatti importante mantenersi attivi e in forma, controllare periodicamente i livelli di zuccheri nel sangue e la pressione sanguigna, seguire una dieta sana e bilanciata, non fumare, mantenere un adeguato e regolare apporto di liquidi, assumere farmaci soltanto sotto stretto controllo medico e tenere sotto controllo la funzione renale.
Otto regole d’oro da tenere sempre a mente, specie se si considera la natura silente di queste malattie: il progressivo deterioramento delle funzioni renali, infatti, non si manifesta con sintomi evidenti fino alle fasi avanzate, quando si tramuta in insufficienza renale e necessita delle terapie sostitutive (dialisi o trapianto).
Soltanto nel corso del 2022 al Sant’Orsola sono stati eseguiti 121 trapianti di rene, un terzo dei quali da donatore vivente (settore in continua crescita, che regista un + 10% rispetto all’anno precedente). Sette gli interventi combinati, di cui due rene-cuore e cinque rene-fegato. Inoltre, sette organi sono stati trapiantati da donatore a cuore fermo.
Il trapianto da donatore vivente rappresenta spesso la soluzione migliore, in quanto i pazienti possono ricevere l’organo in modo programmato senza dovere aspettare il donatore compatibile. Un risultato importante dovuto anche alla capacità dell’équipe di Nefrologia di preservare la salute del donatore, incoraggiando così questo tipo di donazione. Bologna si conferma inoltre polo di eccellenza in termini qualitativi: l’organo trapiantato mantiene una buona funzionalità in oltre il 98% dei casi a un anno dall’intervento e nel 95% dei casi a cinque anni.