Le principali sigle delle parti sociali modenesi (Agci, Anaepa Confartigianato, Ance, Claai, Cna, Confapi Aniem, Confcooperative, Legacoop, Feneal Uil, Filca Cisl, Fillea Cgil) hanno scritto al Prefetto di Modena Alessandra Camporota, al Presidente della Provincia Fabio Braglia, al Sindaco del capoluogo Gian Carlo Muzzarelli, per ribadire le preoccupazioni ed i pericoli legati al blocco della cessione dei crediti e degli sconti in fattura.

“La sottovalutazione di questo problema – si legge nella lettera – rischia di condannare il nostro Paese a una brusca frenata e a un pericoloso crollo di fiducia. Una vera e propria bomba ad orologeria che rischia di creare danni enormi per lavoratori, famiglie e imprese. Il blocco del mercato della cessione dei crediti fiscali, infatti, sta creando una vera e propria crisi sistemica nell’economia italiana: l’impossibilità di cedere sul mercato i bonus determina una carenza di liquidità nelle imprese di tutta la filiera delle costruzioni che le porterà, a brevissimo, al fallimento”. Fallimento che sarà accompagnato inevitabilmente dal rischio disoccupazione che, sul nostro territorio, interesserebbe almeno un migliaio di lavoratori. Senza contare poi gli effetti sull’indotto e sulle famiglie beneficiarie degli interventi, con il rischio di decine di migliaia di contenziosi con i soggetti realizzatori e con le Autorità preposte ai controlli.

La prima emergenza è certamente lo sblocco dei crediti pregressi, una strada percorribile a cominciare dagli acquisti di questi ultimi da parte degli acquirenti pubblici. Un recente documento Eurostat datato 1° febbraio 2023, infatti, ha fatto definitivamente cadere l’alibi dell’impatto sui conti dello Stato, stabilendo che questi crediti sono già contabilizzati in bilancio una volta maturati. Inoltre, per incentivare gli acquisti da parte degli istituti di credito, occorre consentire immediatamente alle banche di utilizzare gli F24 a compensazione dei crediti maturati dalle imprese di tutte le dimensioni, dai professionisti e dalle famiglie. Misure che però risultano assenti dal decreto-legge approvato dal Governo. Qualsiasi altra soluzione parziale, come l’intervento sulla responsabilità solidale contenuto nel DL, non risolve la questione in quanto non interviene sul problema principale, quello di individuare i soggetti che possono monetizzare crediti pregressi.

A Prefetto, Presidente e Sindaco è stato richiesto un intervento urgente, per dar modo alle parti sociali di quantificare gli effetti devastanti di un mancato intervento risolutivo, ma anche per dimostrare, numeri alla mano, gli effetti positivi effetti positivi sull’ambiente, sul consumo energetico e sulle finanze pubbliche dei superbonus. Effetti tali da ridurre in modo drastico, se non da annullare, l’onere reale che graverebbe sul debito pubblico italiano secondo una diffusa narrazione parziale ed imprecisa. Una vicenda tanto più grave oggi, in un contesto in cui gli ambiziosi obiettivi internazionali ed europei sull’efficientamento energetico e sulla sostenibilità ambientale impongono stabili strumenti di sostegno pubblico di medio e lungo termine per intervenire sul nostro patrimonio edilizio, tra i più vetusti ed energivori del continente.

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