Per raggiungere l’obiettivo di riduzione della Co2 e mitigare gli effetti del riscaldamento climatico vanno incentivate le energie rinnovabili e le tecnologie a basso impatto ambientale, tutelando l’occupazione e favorendo gli investimenti. Escludere l’intero comparto ceramico dalle compensazioni dei costi indiretti dell’energia avrà invece l’effetto contrario, con implicazioni negative per la competitività e le prospettive occupazionali dell’intero sistema.

È questo il cuore del messaggio che Elisabetta Gualmini – prima firmataria di una lettera siglata da oltre trenta eurodeputati di diversi paesi europei – ha recapitato giovedì alla Vicepresidente della Commissione europea Margrethe Vestager. La lettera ha ricevuto un ampio consenso tra i deputati di diverse forze politiche e nazionalità, a sottolineare la trasversalità di una problematica sollevata dall’Italia attraverso la Presidenza di Elisabetta Gualmini, da circa un anno prima donna italiana a capo del Forum europeo delle Ceramiche.

‘Chi investe in nuove tecnologie avanzate come l’intelligenza artificiale e chi vuole efficientare i processi produttivi utilizzando fonti di energia rinnovabile non deve essere penalizzato – ha commentato Gualmini. ‘Con l’appello inviato alla Commissaria Vestager chiediamo che non si penalizzi un settore, quello ceramico, che deve essere alleato e non avversario della Commissione europea nella transizione ecologica che ci porterà a emissioni zero entro il 2050’.

La lettera inviata sottolinea le preoccupazioni per l’esclusione del settore ceramico dalle compensazioni dei costi indiretti dell’ETS (il sistema di scambio delle quote di emissione di anidride carbonica dell’Unione Europea). L’esclusione va a danno di settori, come quello ceramico, a rischio di rilocalizzazione, minando la competitività internazionale e la capacità di investimento dell’intero comparto. ‘Dobbiamo sostenere gli sforzi dell’industria ceramica europea – conclude Gualmini – nel processo di transizione ecologica. Da tempo segnaliamo come l’esclusione del settore ceramico dagli aiuti pubblici che permettono di compensare i costi della transizione ecologica sia un boomerang per la sostenibilità e la stessa transizione verde, perché taglia i finanziamenti necessari per investire in tecnologie a basso uso di carbonio. Chiediamo quindi con questo forte appello di prendere sul serio le nostre preoccupazioni e quelle di migliaia di piccole e medie imprese che in Europa rappresentano un fatturato annuo complessivo di 32 miliardi di euro e generano 400.000 posti di lavoro diretti e indiretti in tutta Europa’.

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