Il tempo che ci resta© Laila Pozzo

Martedì 28 marzo (ore 21) uno dei maggiori autori teatrali del nostro tempo come César Brie porta sul palcoscenico del Boiardo i fantasmi di Giovanni Falcone, Paolo Borsellino e le rispettive mogli a ricostruire le loro vicende personali e pubbliche di fronte al pentito Tommaso Buscetta. L’evento cade esattamente ad una settimana di distanza dalla giornata dedicata alle vittime innocenti di mafia, il 21 marzo.

Tra le lamiere di un cantiere abbandonato a Villagrazia, un uomo fa rotolare delle arance. Appaiono quattro figure, si chiedono dove siano, qual è la terra in cui si trovano. Si riconoscono, sono le anime di Giovanni Falcone, Francesca Morvillo, Paolo Borsellino e Agnese Piraino Leto. L’uomo che ha lanciato le arance si presenta: è Tommaso Buscetta, il pentito di mafia.

Le anime delle due coppie e del pentito si raccontano in questo cantiere abbandonato. Ricordando, denunciando, si interrogano, in un viaggio attraverso quello che è successo. La lotta alla mafia, le vittime, i tradimenti, i pensieri, le vicende personali e pubbliche, la trattativa, il senso del dovere e l’amore si intrecciano in questa ricostruzione di ciò che è accaduto e di ciò che continuerà ad accadere, in una ricostruzione immaginifica propria del regista argentino.

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