La Fondazione di Modena ha deliberato nella consiliatura che sta giungendo al termine erogazioni per un totale di 108 milioni e 900mila euro, per la maggior parte declinati nelle tre aree di intervento della Fondazione: Persona, Cultura e Pianeta.
Di questi, oltre 63 milioni a sostegno di 657 progetti per lo sviluppo del territorio, ai quali si aggiungono progettualità di respiro nazionale che vedono Fondazione di Modena lavorare in sinergia con le altre fondazioni bancarie: Fondazione con il Sud, Fondo nazionale per il contrasto alla povertà educativa minorile e Fondo per la Repubblica digitale, per un valore complessivo che nel quadriennio sfiora i 10 milioni e 500mila euro.
Questi interventi rientrano nell’Area Persona che, in totale, ha visto sostenuti 314 progetti per oltre 37 milioni di euro, pari al 51% del totale delle risorse stanziate.
Leva trasformativa in grado di generare un modello di benessere diffuso e una cittadinanza consapevole, all’Area Cultura è andato il 34% delle risorse assegnate, ovvero 24,8 milioni di euro, per un totale di 242 iniziative sostenute.
All’Area Pianeta, che si confronta con le sfide di offrire impulso alla ricerca scientifica e di contribuire allo sviluppo di città e crescita più sostenibili, è arrivato il 15% dei contributi, pari a 11,3 milioni di euro, per un totale di 108 progetti sostenuti.
Alle risorse erogate nelle tre aree d’intervento si aggiungono poi i circa 35 milioni di euro di contributi deliberati sullo specifico Fondo riservato al progetto dell’ex ospedale Sant’Agostino, dei quali oltre 25 per il cantiere in corso, che ha visto nel 2021 l’avvio dei lavori relativi alla riqualificazione architettonica del complesso che darà alla città di Modena il nuovo polo culturale e scientifico di livello nazionale AGO Modena Fabbriche Culturali.
Polo che, già oggi, ospita il Centro di Ricerca sulle Digital Humanities DHMoRe e il centro dedicato all’innovazione in campo educativo Future Education Modena. E che ospiterà, già dalla conclusione del primo stralcio di intervento, i Musei Universitari, il Museo della Figurina e la sede di Fondazione Modena Arti Visive.
Agli enti partecipati della Fondazione di Modena – Fondazione Modena Arti Visive, Teatro Comunale, Consorzio FestivalFilosofia e Fondazione Emilia-Romagna Teatro – sono stati destinati nel corso del mandato 10 milioni e 252mila euro.
Il modello erogativo della Fondazione si è articolato principalmente attraverso bandi e richieste di terzi, con i quali sono stati sostenuti oltre il 90% dei progetti, per la cui valutazione sono state attivate specifiche commissioni esterne.
Nel corso del mandato la Fondazione ha inoltre orientato i propri interventi mirando alla concentrazione di risorse su un numero più limitato di progettualità, per ridurre la frammentazione dei contributi in un’ottica di maggiore omogeneità ed efficacia. In questo senso, il valore medio unitario delle erogazioni – al netto di Ago – è passato da circa 78mila euro nel triennio 2016-2019 agli oltre 104mila euro del triennio 2020-2022.
L’attività della Fondazione si è sviluppata attraverso il lavoro degli organi e delle commissioni tematiche specifiche Persona, Cultura e Pianeta che hanno contribuito alla definizione del Documento Strategico di Indirizzo ed in particolare all’adozione dell’agenda ONU 2030.
Attraverso il contributo della Commissione Statuto e regolamenti la Fondazione ha inoltre operato per estendere e migliorare i propri regolamenti interni: è stato aggiornato il regolamento generale e sono state introdotte procedure specifiche quali il Codice di comportamento etico, il Regolamento per la risoluzione del conflitto di interessi e la disciplina della procedura di sospensione e decadenza, il Regolamento di gestione del patrimonio, ed infine il Modello 231 di Organizzazione, Gestione e Controllo.
Questa consiliatura ha visto anche un impegno diretto nel migliorare le relazioni con la comunità di riferimento attraverso la gestione di “SpazioF”: luogo fisico di accesso alla Fondazione, inaugurato a settembre 2020 al piano terra di Palazzo Montecuccoli, canale aperto di relazione e rendicontazione verso tutti i cittadini delle attività svolte oltre che di servizio e promozione delle attività dei beneficiari.
Persona, Cultura, Pianeta: le nuove sfide strategiche per il territorio
L’azione della Fondazione di Modena in dialogo con i 17 Obiettivi di Sviluppo Sostenibile dell’Agenda ONU 2030
L’azione della Fondazione di Modena, negli anni del mandato 2019-2023, è stata guidata da precisi orientamenti strategici che, nella prima parte della consiliatura, hanno fatto riferimento al Documento Strategico di Indirizzo 2017-2020 e poi, in misura più̀ ampia, a dieci nuove sfide pensate per dialogare con i 17 Obiettivi di Sviluppo Sostenibile dell’Agenda ONU 2030 e contenute nel DSI 2021-2023: “Nuove Professionalità”, “Patrimonio Dinamico” e “Cultura Creativa” per l’Area Cultura; “Welfare Inclusivo”, “Comunità Educante”, “Abitare Sociale” e “Lavoro Dignitoso” per l’Area Persona; “Città Sostenibili”, “Impulso alla Ricerca Scientifica” e “Crescita Sostenibile” per l’Area Pianeta.
Per quanto riguarda l’Area Cultura, sono stati approvati oltre 100 progetti per un valore totale di 6milioni e 700mila euro che rispondono alla sfida della “Cultura Creativa”. Altre 50 iniziative e 5milioni e 400mila euro sono stati destinati nell’ambito del “Patrimonio Dinamico” mentre 7 progetti sono stati deliberati con riferimento alla sfida “Nuove Professionalità’”, per un totale di 51mila euro. Altri 11 progetti sono stati classificati in una categoria definita “multisfida”: ne è un chiaro esempio Fondazione Modena Arti Visive che, realizzando sia percorsi formativi che progetti espositivi, risponde alle sfide “Nuove Professionalità”, “Patrimonio Dinamico” e “Cultura Creativa”.
L’area Persona – la più rappresentata sia per numero d’iniziative accolte che per contributi deliberati, a testimonianza delle gravi emergenze sanitarie, sociali ed economiche che hanno caratterizzato il periodo – ha visto il maggior numero di progetti (oltre 110) e di risorse (circa 8 milioni di euro) concentrarsi sulla sfida “Welfare Inclusivo”. Alla sfida “Comunità Educante” hanno risposto oltre 50 iniziative sostenute per circa il 40% dei contributi assegnati (quasi 7 milioni di euro), mentre 22 progetti e oltre un milione di euro sono andati alla sfida del “Lavoro Dignitoso”. Infine, all’“Abitare Sociale” sono riconducibili 4 progetti, per un importo complessivo di quasi 800mila euro. Su questa sfida va evidenziato come la Fondazione persegua l’obiettivo dell’Housing Sociale anche con l’utilizzo di risorse patrimoniali: è il caso dell’investimento nel Fondo Emilia-Romagna Social Housing, attraverso il quale, nel corso del mandato, sono state avviate importanti operazioni di riqualificazione, come l’ex caserma dei Carabinieri Sant’Eufemia, nel centro di Modena, che diventerà̀ una residenza per studenti universitari, dottorandi e ricercatori.
L’area Pianeta è stata una novità introdotta con il Documento Strategico 2021-2023, nella prospettiva di dare maggiore valore a temi di stringente attualità come la qualità e protezione ambientale, l’uso sostenibile delle risorse naturali, la tutela del territorio e delle biodiversità. Nell’area hanno trovato spazio, quindi, sia gli obiettivi legati al sostegno della ricerca scientifica che quelli più legati ai temi della sostenibilità ambientale. Nel biennio 2021-22 una cinquantina di progetti circa – per un valore di 7,3 milioni di euro – ha risposto alla sfida “Impulso alla Ricerca scientifica”, comprendente anche l’obiettivo della formazione dei giovani ricercatori, mentre altri 27 progetti, per un totale di risorse pari a 1,6 milioni di euro, sono rientrati nelle sfide di carattere più ambientale della “Crescita” e delle “Città sostenibili”.
Fondazioni e PNRR: il bando ‘Italia Domani Modena’
Una dotazione economica di 900mila euro ha permesso, ad oggi, di attrarre finanziamenti pubblici sul territorio per un valore di circa 5 milioni di euro e che punta a un effetto leva in grado di richiamare fino a oltre 34 milioni di euro.
Tra gli elementi di contesto più favorevoli della consiliatura si inserisce il varo nel 2021 del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza “Italia Domani”, le cui risorse, unitamente alle misure previste dal Fondo complementare al PNRR, dai Fondi strutturali e di investimento europei e dai relativi cofinanziamenti nazionali, rappresentano un forte volano per lo sviluppo territoriale. Per sfruttare al meglio questa opportunità, a inizio 2022 la Fondazione di Modena si è fatta promotrice di un’azione di sistema pubblico-privata, “Italia Domani – Modena”, che ha coinvolto la Provincia e altre due fondazioni di origine bancaria (Vignola e Mirandola) con l’obiettivo di sostenere gli enti locali nell’elaborazione di progetti da candidare ai bandi del PNRR o ad altri strumenti di finanziamento in ambito regionale, nazionale o europeo, favorendo la creazione di reti territoriali e partnership, e offrendo formazione e assistenza tecnica per la definizione delle proposte.
Un’azione di sistema che è stata finanziata dalle tre Fondazioni con un plafond complessivo di 900mila euro.
Il bando ha interessato i 44 comuni in Provincia di Modena e le 5 Unioni di Comuni di riferimento delle tre Fondazioni bancarie che hanno sottoscritto il Protocollo di intesa con la Provincia: si tratta del 94% dei Comuni del territorio provinciale, corrispondente al 91,2% della superficie e all’86,2% della popolazione residente.
I 21 progetti approvati ad oggi dalla cabina di regia del bando hanno generato un parco-progetti che prevede investimenti per un importo di 34 milioni e 230mila euro: pertanto, ogni euro investito dalle Fondazioni ha generato 46,46 euro di investimenti progettati.
Alla data del 31 gennaio 2023, dei 21 progetti approvati dalla cabina di regia, 16 sono stati già stati candidati dagli enti locali beneficiari, pari al 76% del totale, individuando nella quasi totalità dei casi il PNRR “Italia Domani – Modena” come strumento di finanziamento.
Di questi, sei hanno già ottenuto i finanziamenti per un importo complessivo di circa 5 milioni di euro: la rigenerazione culturale e sociale del Borgo di Montecreto; il progetto di ristrutturazione e adattamento di alloggi da destinarsi a strutture di accoglienza per persone con disabilità e quello ‘Stazione di posta’ per la riqualificazione di un centro servizi per il contrasto alla povertà, entrambi dell’Unione Comuni Terre di Castelli; il progetto per un campo da calcio a Polinago, il progetto di Sicurezza informatica e sviluppo delle competenze digitali nell’Unione dei Comuni del Sorbara e, infine, il progetto di miglioramento della funzione di accoglienza per le persone senza fissa dimora del Centro Servizi del Comune di Modena.
Il bando “Italia Domani – Modena” è stato uno strumento costruito ad hoc per rispondere alle necessità del territorio di riferimento, che si è inserito tuttavia in un quadro d’interventi che ha visto Fondazione di Modena agire anche attraverso altri strumenti e modalità, al fine di garantire un sostegno ampio e diffuso agli Enti Locali sul PNRR: ne sono un esempio il progetto per il recupero dell’Ex Teatro Politeama a Sassuolo che diverrà un nuovo centro culturale per la città, sostenuto con 850mila euro dalla Fondazione a fronte di altri 2 milioni euro arrivati con il PNRR, o del nuovo polo scolastico di Pavullo, che potrà godere di un sostegno di un milione di euro della Fondazione accanto ad oltre 11 milioni di contributi arrivati dalla linea scuole innovative del Piano Nazionale.
Altro caso emblematico quello del progetto di recupero delle Ex Fonderie di Modena, dove troverà sede il Distretto per l’Accelerazione e lo sviluppo della tecnologia: un progetto complessivo del valore di oltre 17 milioni di euro, molti dei quali provenienti dal PNRR e a cui anche Fondazione di Modena ha contribuito nel periodo di mandato con oltre due milioni di euro.
Un patrimonio solido nonostante la complessità delle crisi che hanno investito i mercati finanziari
La Consiliatura si chiude con un attivo di bilancio che sfiora il miliardo di euro
I mercati finanziari nel quadriennio 2019-2023 sono stati caratterizzati da shock esogeni che hanno interessato tutte le principali aree geografiche a livello globale e hanno provocato livelli estremi di volatilità, condizionando pesantemente il processo di gestione del patrimonio della Fondazione.
In questo contesto particolarmente sfidante, l’attività della gestione del patrimonio della Fondazione è stata oggetto di una pluralità di scelte rilevanti, effettuate con l’obiettivo di accrescere ulteriormente la qualità, la robustezza e la trasparenza dei processi decisionali e, di conseguenza, le prospettive reddituali e di conservazione del patrimonio oltre che nel lungo periodo anche a fronte di scenari avversi.
Questo approccio ha consentito, nel quadriennio, di proseguire il percorso di avvicinamento della composizione del portafoglio verso l’asset allocation strategica, di ridurre il livello di concentrazione del rischio su un gruppo di titoli su cui il patrimonio era particolarmente esposto, di accrescere, in generale, il grado di diversificazione di portafoglio con il fine di migliorarne il profilo di efficienza, ed, infine, di incrementare l’esposizione a classi di asset che, oltre a garantire diversificazione, hanno mostrato storicamente profili di rischio/ritorno particolarmente attraenti.
Nel rispetto ed in coerenza con quanto suggerito dal protocollo ACRI-MEF, la Fondazione anche in questa consigliatura ha confermato il ruolo del veicolo di investimento attraverso il quale implementare una porzione consistente dell’allocazione complessiva.
Il peso del veicolo dedicato, all’interno del portafoglio della Fondazione, è pari al 43,5% del totale degli investimenti finanziari a valore di mercato al termine dell’esercizio 2021. È superiore a quello medio di sistema ed è in linea con quello del gruppo delle Fondazioni di grandi dimensioni di cui fa parte (le prime 17 per patrimonio 2021, secondo quanto esposto nel XXVII Rapporto ACRI).
Significativa la ricomposizione del rischio azionario che ha visto ridurre l’esposizione ad emittenti italiani, in particolare del settore bancario, a favore di una maggiore diversificazione geografica e settoriale, attuata attraverso la costituzione e lo sviluppo del veicolo di investimento dedicato.
La conseguente diversificazione delle fonti reddituali ha contribuito a determinare una maggiore resilienza dei risultati economici conseguiti nel corso del quadriennio, realizzando un avanzo medio tra il 2019 ed il 2022 di oltre euro 32,5 milioni, in aumento rispetto al valore medio di 31,2 milioni di euro, conseguito tra il 2015 e il 2018. La redditività espressa dal patrimonio si attesta, dunque, su valori sempre superiori al 3,5%, posizionando Fondazione di Modena nel percentile più alto sia del gruppo delle grandi Fondazioni, sia dell’intero sistema.
Per quanto concerne l’efficienza gestionale, il rapporto tra oneri di funzionamento e patrimonio contabile si è mantenuto stabile su valori circa pari allo 0,40% per tutto il quadriennio 2019-2022. In relazione alla redditività di portafoglio, ad eccezione dell’esercizio 2017, i proventi netti si sono attestati costantemente su livelli uguali o superiori ai 30 milioni di euro, a prescindere dalle difficili condizioni di mercato a cui si è assistito, ad esempio, durante il 2020 ed il 2022.
Gli ottimi risultati a consuntivo sono da leggere anche attraverso la lente della progressiva integrazione dei criteri ESG nelle scelte di investimento della Fondazione. La dettagliata reportistica prodotta dalla società di risk advisory in relazione alla sostenibilità di portafoglio fa emergere una complessiva valutazione che colloca il portafoglio della Fondazione tra i cosiddetti “leader” con rating AA superiori al benchmark. Questo risultato conferma la coerenza dei processi di gestione del patrimonio con il Documento Strategico di Indirizzo, che si ispira agli SDGs contenuti nell’Agenda 2030 ONU.
Questa consiliatura si chiude registrando un attivo di bilancio che sfiora il miliardo di euro, con una sostanziale e trasparente equivalenza tra valori contabili e valori di mercato.
Il superamento delle previsioni di redditività contenute nei Documenti Programmatici Previsionali ha permesso di salvaguardare il patrimonio investito e di rafforzare il ruolo istituzionale della Fondazione, e, in particolare, la missione di sussidiarietà quale corpo intermedio dello Stato.
Tali risultati si sono realizzati grazie al contributo della Commissione Investimenti e di tutta la struttura tecnica della Fondazione, nel quadro delineato dagli ambiti di responsabilità strategici e gestionali di competenza degli organi.