«Sono state vacanze pasquali più che positive, sia per la città che per i territori dell’Appennino». Federica Marcacci, presidente Turismo Licom, commenta così i giorni di Pasqua che hanno visto un buon afflusso di turisti. «Le strutture ricettive – continua Federica Marcacci – hanno lavorato bene. L’unico rammarico forse ha riguardato il meteo che non è stato troppo clemente dal punto di vista climatico: con una neve più consistente sicuramente in Appennino avremmo visto più persone e se ci fossero state temperature più elevate, anche in città avremmo assistito magari a un viavai maggiore. Detto questo, alberghi, bar e ristoranti hanno registrato un numero di presenze soddisfacente e non ci possiamo lamentare».

Non si può chiaramente ancora parlare di un livello di turismo pre Covid, ma anche le presenze straniere stanno tornando a ripopolare la città e più in generale tutto il territorio provinciale. La provincia di Modena accoglie nel mese di aprile l’8,3% del turismo annuo. Secondo i dati dell’ufficio studi Lapam Confartigianato, nel 2022 il flusso turistico, pari a 59mila turisti, era rimasto del 3,2% al di sotto dei livelli precedenti la crisi, rispetto però a un 2019 che aveva registrato un record storico.

«Quest’anno – prosegue la presidente Marcacci –, siamo assolutamente in linea con il trend fotografato durante i giorni pasquali del 2022. Anche in città abbiamo visto molti turisti stranieri, soprattutto europei, ma anche americani, che dallo scoppio del conflitto russo-ucraino avevano drasticamente ridotto la loro presenza nelle nostre aree». Come riportano i dati elaborati dall’ufficio studi Lapam Confartigianato, Modena conta 308 imprese attive a febbraio 2023, di cui 158 alberghi, 132 alloggi per vacanze e altre strutture per brevi soggiorni come agriturismi, Bed&Breakfast, affittacamere e 16 campeggi: la permanenza media nelle strutture alberghiere modenesi è di 2,1 notti, mentre nei campeggi è di 5,1 notti, negli agriturismi 3,7 notti e negli alloggi in affitto gestiti in forma imprenditoriale 3,1 notti.

Resta, tuttavia, una criticità rilevante da sottolineare, che riguarda il problema del reperimento di personale. «Come già da qualche tempo a questa parte – conclude la Marcacci – il problema della difficoltà di reperimento di personale è un fattore importante. Soprattutto per i pubblici esercizi dell’Appennino, che si stanno preparando alla stagione estiva e che si trovano a dover fare i conti con una carenza di figure non indifferente. Nelle nostre strutture ricettive ci sono standard di qualità e servizio elevati: se l’afflusso di persone continuerà anche nei prossimi anni ad attestarsi su questi livelli, e ci auguriamo vivamente che ciò accada, la mancanza di personale potrebbe diventare un fattore sempre più significativo, che ricadrebbe sulle attività locali».

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