Verificare la fattibilità di tragitti alternativi per i mezzi pubblici che transitano nell’area di piazza Roma, tutelando così la sua funzione di spazio monumentale antistante al Palazzo Ducale. Pianificare, dunque, eventuali nuovi percorsi ma senza penalizzare il trasporto in centro storico di cittadini e turisti, anche con veicoli diversi da quelli del trasporto pubblico.

È la richiesta del Consiglio comunale di Modena che ha approvato, giovedì 13 aprile, l’ordine del giorno: “Modalità del servizio di trasporto pubblico locale nell’area di piazza Roma e Palazzo Ducale”. Il documento, presentato da Andrea Giordani (Movimento 5 stelle) e sottoscritto da Piergiulio Giacobazzi (Forza Italia), ha ottenuto il voto a favore anche di Partito democratico, Modena Civica, Sinistra per Modena, Gruppo Indipendente per Modena, Alternativa Popolare, Modena Sociale, Lega Modena e Fratelli d’Italia; voto contrario invece del gruppo Europa Verde-Verdi.

Una piazza centrale, restituita alla vita della città e fruita quotidianamente da turisti e cittadini di ogni età. Così l’ordine del giorno definisce piazza Roma, ricordando il valore della pedonalizzazione ottenuta grazie anche a un percorso partecipato; una scelta strategica, specifica l’atto, in grado di contribuire al “suo recupero di funzione monumentale, essendo antistante al magnifico Palazzo Ducale”. Il documento, quindi, puntualizzando la necessità di proseguire su vari fronti la tutela di questi beni, si focalizza sulla sosta dei mezzi e sul traffico, punti peraltro affrontati nel Piano urbanistico della mobilità sostenibile (Pums), approvato dal Consiglio comunale.

In riferimento al servizio di trasporto pubblico di Piazza Roma, Giordani ha ricordato come l’Amministrazione comunale abbia espresso più volte la volontà di sostituire i bus più pesanti e di grandi dimensioni (in particolare quelli alimentati da motore termico) con altri mezzi più leggeri, anche elettrici; una scelta, ha specificato il capogruppo, che consentirebbe di mitigare gli effetti dannosi delle vibrazioni su edifici e beni monumentali presenti nell’area.

L’ordine del giorno, dunque, invita a verificare, con il gestore Seta e l’agenzia Amo, la fattibilità tecnica di tragitti di trasporto pubblico alternativi al passaggio in piazza Roma. Viene chiesto però, contestualmente, di valutare l’impatto di queste nuove rotte sia sul trasporto dei cittadini in centro storico sia sulla zona a traffico limitato in prossimità di Palazzo Ducale. In caso di transito inderogabile, il documento chiede di utilizzare esclusivamente veicoli elettrici, come per esempio navette.
Nell’attesa di un possibile piano di aggiornamento dell’intero sistema di mobilità, l’ordine del giorno invita Seta e Amo al rispetto scrupoloso dei limiti di velocità dei propri mezzi in centro storico, soprattutto in prossimità di Piazza Roma per garantire, appunto, massima tutela agli edifici e beni storici presenti.

IL DIBATTITO IN CONSIGLIO

Il dibattito che ha preceduto l’approvazione della mozione presentata da Andrea Giordani (Movimento 5 stelle) e sottoscritta da Piergiulio Giacobazzi (Forza Italia) è stato aperto da Katia Parisi (Modena Civica).  La consigliera ha ribadito l’importanza del percorso di pedonalizzazione di piazza Roma: “Un obiettivo che ha restituito alla città un vero e proprio polo attrattivo”. Parisi, quindi, si è detta favorevole alla realizzazione di uno studio in grado di aggiornare il sistema della mobilità cittadina: “Può essere un’opportunità per valutare l’apporto di nuove soluzioni come l’utilizzo di veicoli elettrici”.

Per il Pd, Irene Guadagnini ha affermato che occorre “tenere insieme” l’esigenza di garantire il trasporto pubblico in centro storico e la tutela dei beni: “Questo ordine del giorno suggerisce delle strade, come l’utilizzo di mezzi più piccoli e uno studio mirato sulla mobilità, che condividiamo”. Diego Lenzini ha affermato che il trasporto deve essere il “primo obiettivo da preservare”. Il consigliere ha poi chiarito che eventuali percorsi alternativi devono comunque garantire l’attrattività del servizio: “A parità di risultato con gli attuali tragitti, meglio certamente non arrivare proprio a ridosso di Palazzo Ducale”. Alberto Bignardi ha puntualizzato che la coesistenza di mezzi di trasporto e beni storici è una “questione cruciale”. Per questo motivo, il consigliere ha argomentato che è necessario monitorare le vibrazioni causate dal passaggio dei veicoli: “Si tratta, infatti, di una prima fonte di stress per i monumenti e causa di danni estetici”.

Motivando il proprio voto contrario, Paola Aime (Europa Verde-Verdi) ha specificato che pedonalizzare non significa impedire totalmente la circolazione dei mezzi: “Noi siamo contro il passaggio di auto e moto, contro i parcheggi, ma i veicoli pubblici non sono elemento di disturbo estetico”. Aime ha poi chiarito che l’unico punto condivisibile della mozione consiste nella verifica delle vibrazioni: “Fattore di potenziale danno agli edifici e ai monumenti storici”.

Per Walter Stella (Sinistra per Modena) non è condivisibile eliminare completamente il trasporto pubblico locale da piazza Roma: “I punti maggiormente attrattivi devono essere raggiunti come accade nei maggiori centri italiani”. Il consigliere ha perciò chiarito che i mezzi pubblici devono poter transitare “fatta salva la sostenibilità ambientale”. Stella ha quindi precisato che la vera questione è “mettere in strada mezzi ecologici e leggeri”.

“Troppo spesso la piazza è percorsa da mezzi pesanti, anche in prossimità degli esercizi: occorre quindi una riflessione a tutto campo”, ha affermato Barbara Moretti (Lega Modena) che ha condiviso l’importanza di favorire il transito di bus esclusivamente elettrici. La consigliera ha dunque proposto, “considerata l’importanza e il traffico dell’area”, di prevedere una navetta dedicata. Esprimendo favore per il trasporto privato (“Modena è città di lavoratori e quindi di spostamenti rapidi”), Stefano Prampolini ha invitato a ricalibrare la questione sulle reali dimensioni del centro storico: “Bisognerebbe incentivare gli spostamenti a piedi e limitare la presenza degli autobus, tenendo conto che esistono servizi di trasporto specifici, come taxi e navette”.

Per Giovanni Silingardi (M5s) occorre preservare una “terza via”. Oltre all’esigenza di tutelare i monumenti e di garantire il trasporto dei cittadini, infatti, “bisogna anche potenziare la piena vivibilità dell’area; occorre farlo nel modo più ampio e completo possibile”.

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