Reggio Emilia è tra le nove Capitali europee dell’Inclusione e della Diversità. Il premio è stato assegnato il 27 aprile a Bruxelles al sindaco Luca Vecchi dalla vicepresidente della Commissione europea Věra Jourová. È la prima città italiana ad essere premiata.
La città emiliana ha ricevuto il premio speciale per la promozione dei diritti per la comunità Lgbtiq ed è arrivata tra le finaliste nella categoria delle città con più di 50mila abitanti. Insieme a Reggio Emilia sono stati premiati la Regione Catalana e la città di Danzica.
“Sono aumentati i reati contro la comunità lgbtiq, i discorsi d’odio hanno raggiunto livelli allarmanti, che non possiamo più tollerare – ha sottolineato la vicepresidente della Commissione europea, Věra Jourová – e Reggio Emilia ha dimostrato di voler tutelare i diritti di tutti”.
“Reggio Emilia nella sua storia si è impegnata nel promuovere i diritti umani e civili di tutte le persone, per il riconoscimento della cittadinanza, del dialogo interculturale, per l’abbattimento di ogni barriera fisica e mentale. Anche per spingere e anticipare il nostro Paese nel fare scelte più decise per i diritti delle persone e per poter realizzare la felicità di tutti e di tutte – ha detto il sindaco Luca Vecchi – Questo premio è per la nostra città e per ogni persona che ogni giorno combatte per l’affermazione di questi diritti per tutti. Un riconoscimento che ci spingerà a impegnarci ulteriormente perché, come diceva Martin Luther King, ‘la lunga marcia dei diritti civili non è ancora compiuta’ e dobbiamo percorrere ancora questa strada insieme”.
Il sindaco ha presentato alcuni dei progetti promossi a Reggio Emilia, dalla prima unione civile celebrata in Sala del Tricolore, ai tavoli inter-istituzionali; i servizi per le persone in transizione, le campagne educative e di comunicazione fino alla Casa Arcobaleno.
Tra i finalisti, i sindaci di importanti città europee, che sono state chiamate per ricevere i premi: tra queste Helsinki, Varsavia, Bruxelles, Bilbao, Madrid e Nantes.
Ai rappresentanti delle città è stato rivolto il messaggio della presidente Ursula Von Der Leyen, che ha sottolineato come “l’Europa deve diventare come una grande città dove tutti possono sentirsi a casa e tutelati. Voi città siete vicine ai cittadini; e abbiamo deciso di creare questo premio per riconoscere le spinte di innovazione verso i diritti di tutti. Voi oggi siete qui per mostrare il meglio dell’Europa e oggi l’Europa celebra le vostre nove città”.
Insieme al sindaco Vecchi, anche l’assessora alle Pari opportunità Annalisa Rabitti, che ha rimarcato come questo riconoscimento evidenzia come: “Promuovere i diritti dei più fragili e le pari opportunità per tutti è uno degli elementi più importanti che si possono realizzare nell’impegno politico e amministrativo. Oggi non è solo una celebrazione del percorso di Reggio Emilia come città dei diritti, ma uno stimolo per continuare questa strada per garantire pari opportunità e garantire piena cittadinanza ad ogni persona”.
L’iniziativa ha visto la presenza della Commissaria europea per l’uguaglianza Helena Dalli, che nei mesi scorsi ha visitato la nostra città, apprezzando le politiche promosse dall’Amministrazione comunale: “In un’Unione che promuove l’uguaglianza, vivere liberi dalle discriminazioni significa rendere le nostre città luoghi inclusivi e dove tutti sentono di essere cittadini con eguali diritti”.
La candidatura di Reggio Emilia ha visto il coinvolgimento di diversi Servizi e Uffici del Comune – Welfare e Intercultura, Pari opportunità, Relazioni internazionali – insieme a Fondazione Mondinsieme, Farmacie comunali riunite, Città senza barriere e Fondazione E35 per la progettazione internazionale.
Il premio, che rientra nel quadro dell’Unione dell’uguaglianza della Commissione ed è stato approvato come obiettivo del Piano europeo contro il razzismo, mira a riconoscere le attività innovative delle autorità locali volte a migliorare la situazione e l’esperienza di gruppi specifici esposti a discriminazioni.
Le Capitali europee della diversità e dell’inclusione vogliono riconoscere a livello internazionale il ruolo delle Amministrazioni locali che sono protagoniste di politiche e iniziative, che danno vita a spazi cittadini improntati su una maggiore diversità e inclusione. Pone l’accento sulle iniziative che favoriscono la diversità e l’inclusione in termini di sesso, origine etnica, religione o convinzioni personali, disabilità, età, uguaglianza Lgbtiq, ed in particolare le città che promuovono programmi intersezionali.