Si è introdotto nell’abitacolo di un autovettura riuscendo a rubare tre paia di occhiali da sole e vario contante in moneta, senza accorgersi che il proprio telefono cellulare era caduto inavvertitamente all’interno della stessa. La derubata accortasi del furto, controllando tra gli ammanchi aveva modo di rinvenire uno smartphone non di sua proprietà, presumibilmente riconducibile al ladro. Si recava quindi dai carabinieri della Tenenza di Scandiano per denunciare il fatto e consegnare il cellulare ritrovato, consentendo così ai militari di risalire al ladro, risultato per l’appunto il proprietario del telefono.

Con l’accusa di furto aggravato i Carabinieri della Tenenza di Scandiano hanno denunciato alla Procura di Reggio Emilia un 47enne marocchino, risultato essere anche gravato da un provvedimento di espulsione. Gli accertamenti relativi al procedimento, in fase di indagini preliminari, proseguiranno per i consueti approfondimenti investigativi al fine delle valutazioni e determinazioni inerenti all’esercizio dell’azione penale.

Secondo quanto ricostruito dai carabinieri la vittima, un donna di 64 anni residente a Scandiano, nella mattina del 6 maggio, nel riprendere la propria autovettura si accorgeva che il finestrino anteriore destro era aperto, e notava immediatamente che qualcuno si era introdotto all’interno portando via tre paia di occhiali e del denaro contante in moneta. La stessa notava inoltre che sul sedile posteriore vi era un telefono cellulare non di sua proprietà, pertanto si recava immediatamente presso la caserma dei carabinieri di Scandiano, ai quali denunciava il fatto e consegnava il telefono cellulare ritrovato nell’abitacolo. Formalizzata la relativa denuncia, i militari scandianesi avviavano approfondite indagini e, grazie anche allo stesso telefono cellulare rinvenuto, riuscivano ad identificare il proprietario, nonché autore del furto, un 47enne risultato fra l’altro irregolare sul territorio nazionale. A carico dell’uomo i carabinieri della tenenza di Scandiano hanno acquisito elementi circa la sua presunta responsabilità in ordine ai reati contestati, circostanza per cui l’uomo veniva denunciato alla Procura reggiana. L’uomo veniva inoltre munito di biglietto d’invito di presentazione presso la questura di Reggio Emilia in quanto gravato di un provvedimento di espulsione. Infine, i carabinieri procedevano al sequestrato del telefono cellulare, in quanto prova inconfutabile della presenza dello stesso sul luogo del delitto.

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