Fausto Rossi, talentuoso regista della Reggiana, prima delle meritate vacanze post-promozione in serie B, ha salutato i fans nella splendida cornice della Corte Ospitale di Rubiera.

Dopo aver autografato ai presenti le copie in vendita del libro dedicato ai suoi anni in granata (“Storie di serie B”), contrassegnati da una doppia promozione nella serie cadetta, prima con Alvini poi con Diana, ha raccontato di augurarsi di “poter continuare la sua avventura a Reggio, ma di attendere serenamente le decisioni della società nella programmazione della prossima stagione”.

L’augurio nasce dal fatto di avere trascorso a Reggio “quattro anni bellissimi, forse i migliori della mia carriera, pur sentendomi onorato di avere a lungo vestito la maglia della Juventus, e anche della nazionale” (vice-campione europeo con l’under 21 nel 2013).

Un ricordo è stato dedicato anche al gol con cui regalò al Real Valladolid, l’anno dopo, una storica vittoria sul Barcellona di Messi e Neymar: “notoriamente non ho molta confidenza col gol, ma quella volta andò diversamente, e capitando l’8 marzo, lo dedicai a tutte le donne di Valladolid. Indimenticabile per me, ma anche per i tifosi, visto che anche adesso, quasi dieci anni dopo, essendo alla vigilia della partita di Liga decisiva per la salvezza, proprio col Barcellona, mi stanno mandando un sacco di messaggi dalla Spagna…”

Molto sincero nel parlare dell’argomento forte del libro, la sudata e meritata promozione dopo l’atroce beffa dello scorso anno: “venire beffati da un gol del portiere del Modena allo scadere, ci fece malissimo, e psicologicamente la pagammo ai playoff. Così, anche se in sala stampa cercavamo di nasconderlo, quest’anno, la frenata dopo la vittoria a Cesena ci aveva fatto venire paura di un’altra beffa. Però, proprio lo scotto di quello che avevamo subito un anno fa, ci ha dato quel qualcosa in più per riprenderci e centrare l’obiettivo”.

E se tutti sono stati colti di sorpresa nel cogliere la promozione ad Olbia, non è stato così per lui, unico a portarsi in Sardegna anche un cambio vestiti per i possibili festeggiamenti: “mia moglie mi ha chiesto: ‘ma cosa ti porti? Cosa speri?’ E invece ci ho preso…”.

Il Sindaco Emanuele Cavallaro, ricordando la sua assidua frequentazione della curva Sud insieme alle “teste quadre”, ha spiegato, in un’imprevista lezione di storia locale, che “il termine nacque proprio per la vicenda della Secchia rapita” del Tassoni (“a tutti fatte avea le teste quadre”), che si svolse a Rubiera, nel cui castello i modenesi rinchiusero i reggiani sconfitti e percossi al momento della liberazione, sancendo un’atavica rivalità, rinnovata poi nel calcio e non solo: “abbiamo appena segnato la rotonda d’ingresso da Modena, con un ‘cappelletto’, per rimarcare che si è arrivati nel reggiano”.

Presenti alla serata anche uno degli autori, Damiano Reverberi, e Silvia Casali autrice di gran parte delle splendide fotografie del libro.

 

Ora in onda:
________________