Aumentare le operazioni di pulizia e garantire il decoro della città attraverso azioni migliorative del nuovo sistema di raccolta rifiuti, come l’estensione in tutta la città dello “spazzino di quartiere”, lo sviluppo di progetti ambientali da realizzare con i finanziamenti, già aggiudicati, provenienti dal Pnrr e sanzionando “conclamati” comportamenti scorretti dei cittadini. Contestualmente, sollecitare l’attività di controllo e sanzione che l’agenzia Atersir è tenuta a svolgere nei confronti del gestore Hera per il rispetto del contratto di servizio e gli standard della raccolta differenziata, con particolare attenzione alle procedure di multa per abbandono dei rifiuti.

Sono le principali richieste del Consiglio comunale di Modena che ha approvato, giovedì 19 maggio, l’ordine del giorno sulle attività migliorative, informative e sanzionatorie per favorire una positiva transizione verso il nuovo sistema di raccolta. Il documento, illustrato da Antonio Carpentieri per il Partito democratico, e sottoscritto da Europa Verde-Verdi, Modena Civica e Sinistra per Modena, ha ottenuto il voto contrario di Lega Modena, Modena al Centro e Fratelli d’Italia; astenuto il Movimento 5 stelle.
Nella stessa seduta, l’Assemblea ha respinto un altro ordine del giorno sul tema presentato da Giovanni Bertoldi del gruppo Lega Modena. L’atto proponeva di risarcire i cittadini multati per aver lasciato il pattume a fianco di cassonetti resi inagibili dall’inadempienza del gestore. La mozione ha avuto il voto contrario di Partito democratico, Europa Verde-Verdi, Modena Civica, Sinistra per Modena e Movimento 5 stelle; voto a favore di Modena al Centro; astenuto il gruppo Fratelli d’Italia.
L’ordine del giorno approvato puntualizza che è giusto tutelare la maggioranza dei cittadini modenesi che rispettano le regole di conferimento dei rifiuti, contribuendo al decoro della città e soprattutto al corretto svolgimento della raccolta. Il documento specifica infatti che, a prescindere dal sistema di raccolta scelto, gli abbandoni sconsiderati e ingiustificati impattano sull’ambiente e incidono sulla tassa rifiuti (oltre 300 mila euro dal 2016 al 2019).
A questo proposito, il gestore del servizio Hera e l’Amministrazione sono tenuti a valutare le diverse dinamiche che riguardano un conferimento non idoneo del pattume: inquinamento, abbandono sconsiderato, ritardo nell’esposizione ma anche l’impossibilità di conferire per malfunzionamento del servizio, sono azioni da accertare ed eventualmente sanzionare. L’atto invita quindi a persistere in una corretta attività di vigilanza del personale autorizzato già prevista, peraltro, dal regolamento di Atersir (Agenzia territoriale dell’Emilia-Romagna per i Servizi idrici e rifiuti), aggiornato recentemente proprio alla luce delle esigenze scaturite dalla progressiva introduzione del nuovo metodo di raccolta in città.
“Durante e dopo la trasformazione del servizio – ha precisato Carpentieri – è fondamentale sia perseguire gli abbandoni ingiustificati sia rafforzare le azioni di correzione positiva dei cittadini, mentre Hera è tenuto, in quanto gestore, a garantire gli standard previsti dal contratto e il corretto funzionamento delle attività e delle attrezzature”.
L’ordine del giorno, dunque, afferma la necessità di supportare il grande cambiamento in corso, che nel mese di giugno vedrà completata la prima trasformazione del servizio in tutti i quartieri. Pulizia e decoro della città sono le principali operazioni da potenziare attraverso progetti specifici di carattere ambientale. È il caso dello “spazzino di quartiere”, esperienza già avviata nel centro storico con buoni risultati, secondo Carpentieri, della quale si chiede ora l’estensione nelle aree più periferiche. Nello specifico, questo particolare operatore riporta al referente di quartiere problematiche o necessità riscontrate dai cittadini, come la segnalazione di rifiuti abbandonati o la pulizia di punti critici, lavorando in rete con i servizi già attivi. In quest’ambito, il documento ricorda l’importanza, pure per la città di Modena, di un finanziamento di oltre 14 milioni di euro aggiudicato da Atersir e proveniente da risorse del Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr). Si tratta di un’opportunità che permetterà di sviluppare, in collaborazione con il gestore Hera, 35 iniziative in Emilia-Romagna per il potenziamento dei centri di raccolta.
Il documento chiede quindi di sviluppare e attuare queste azioni migliorative, da illustrare e verificare in sede di Consiglio comunale, anche con l’apporto di una commissione ad hoc per quanto riguarda i progetti finanziati dal Pnrr. Allo stesso tempo, l’ordine del giorno invita a rafforzare le attività di informazione agli utenti che attuano comportamenti non conformi al sistema di raccolta, al fine di accompagnarli al cambiamento in atto. Tuttavia, viene richiesto anche di implementare le attività di controllo sul territorio per rilevare e multare “conclamati” comportamenti scorretti. Il documento esorta infine l’Amministrazione, anche sulla scia di due recenti mozioni di Pd e Modena Civica approvate dal Consiglio comunale, a sollecitare l’attività di controllo e sanzione che Atersir è tenuta a effettuare sul gestore Hera, affinché venga pienamente rispettato il contratto di servizio e i suoi standard di qualità.
Illustrando l’ordine del giorno (respinto) sullo stesso tema, Giovanni Bertoldi (Lega Modena) ha affermato che le problematiche del nuovo sistema di raccolta, attribuibili al gestore (come cassonetti non funzionanti, mancata manutenzione o ritardo negli svuotamenti), non devono essere “scaricate” sui cittadini, “anche con forme di accertamento discutibili”. A questo proposito, il capogruppo ha condiviso perplessità per la mancata indicazione, nei verbali di contestazione, di chi raccoglie le prove della violazione: “Si tratta di chiarire – ha precisato Bertoldi – se oltre agli accertatori previsti da Atersir ci siano altre figure e quale sia la loro autonomia”. L’ordine del giorno, dunque, chiedeva di risarcire i cittadini “ingiustamente” multati per aver lasciato i rifiuti a fianco di cassonetti resi inagibili dalla negligenza del gestore: “Occorre a questo punto chiarire – ha affermato Bertoldi – cosa si intende per abbandono, quando di mezzo c’è l’inefficienza di chi gestisce il servizio”. L’atto, quindi, esortava a prevedere provvedimenti sanzionatori proprio nei confronti del gruppo Hera per l’inefficienza del servizio svolto fin qui, sollecitandolo a maggiori investimenti in mezzi e personale e a una revisione del progetto.

IL DIBATTITO IN CONSIGLIO

Aprendo il dibattito, Enrica Manenti (M5s) ha specificato che la strada da seguire è il porta a porta ma “il timore è che in questo modo, con i disagi segnalati, il sistema sia destinato a fallire”. La consigliera ha quindi affermato che i problemi devono essere risolti “subito” affinché possano iniziare a vedersi i benefici attesi. Per Andre Giordani “le problematiche non vanno occultate né enfatizzate, ma risolte”. Secondo il capogruppo, infatti, estendere il servizio dello spazzino di quartiere può essere una buona soluzione. Tuttavia, “è il sistema stesso che deve essere rivisto: occorre capire perché siamo arrivati a questo punto e come risolvere i disservizi”.

Per Barbara Moretti (Modena al Centro) “non ci sono più scuse: il Comune ha il diritto e il dovere di chiedere conto a Hera”. Moretti ha puntualizzato che di fronte a un modello che non funziona l’Amministrazione “si nasconde”: “I cittadini che subiscono un disservizio non vengono tutelati ma addirittura sanzionati: è un atteggiamento politico pessimo”. La consigliera ha poi affermato che un problema di natura ambientale sta già diventando igienico-sanitario: “L’Amministrazione deve riprendere il controllo”.

Giovanni Bertoldi (Lega Modena) ha affermato che “se veramente tutto questo progetto ha la finalità di ridurre l’indifferenziata, i cittadini devono riceverne un vantaggio, almeno in termini sanitari”. Bertoldi ha infatti argomentato che “se si riduce l’attività dell’inceneritore e l’aria diventa più pulita l’utente è portato a differenziare in modo più corretto”. Il capogruppo ha poi sottolineato l’importanza di “sdoppiare” il servizio tra chi raccoglie i rifiuti e chi li processa: “Noi, come Comune, non abbiamo pieno controllo di quello che succede: cosa entra? Cosa esce? Come vengono trattati i rifiuti? Ci dobbiamo fidare solo dei dati di Hera. Sarebbe invece più utile avere due gestori per due servizi diversi”. Infine, Bertoldi ha condiviso la necessità di “ricucire” il rapporto di fiducia con i cittadini: attualmente si è creato un solco tra Comune-Hera e gli utenti”. Per Luigia Santoro “questo sistema sta riducendo la città in pattumiera: il sistema non funziona, non occorre indugiare ulteriormente”. La consigliera, segnalando una serie di disservizi, soprattutto in centro storico, ha affermato che occorre risolvere i disagi dove già la raccolta è operativa.

Per Elisa Rossini (Fratelli d’Italia) “la città si trova di fronte a gravi ed evidenti inadempienze del gestore”. La consigliera ha quindi puntualizzato che “l’Amministrazione deve sedersi tra i cittadini e assumersi le responsabilità di chiedere conto a Hera”. Per Rossini, in questa fase, non deve essere il cittadino a essere sanzionato ma, appunto, il gestore “per inadempimento del contratto”. Rispetto alle due mozioni, la consigliera ha espresso contrarietà a quella del Pd, astensione sul documento di Lega Modena: “Sul contratto troviamo scritto cosa si intende per abbandono: non occorre perdere ulteriore tempo, bisogna intervenire sui problemi”.

Per i gruppi di maggioranza, Vincenzo Walter Stella (Sinistra per Modena) ha sottolineato che i cittadini stanno collaborando per ottenere una drastica riduzione dei rifiuti: “Occorre tuttavia non tollerare chi in maniera evidente inquina l’immagine di Modena”. Il consigliere ha puntualizzato che per risolvere i problemi emersi è necessario introdurre le misure indicate nella mozione dei gruppi di maggioranza: “Il Comune deve attivarsi affinché Atersir controlli Hera che ha l’obbligo di intervenire sui malfunzionamenti”.

Per il Pd, Diego Lenzini ha precisato che “questo modello di raccolta ha portato altre città ai vertici delle classifiche di qualità e percentuale di raccolta differenziata”. Secondo il consigliere “non è questo il tempo di dare colpe, ma di avere la responsabilità di capire quali sono i problemi e risolverli”. Lenzini ha poi chiarito che si tratta di un sistema flessibile “cucito” sull’utenza: “I cittadini devono essere accompagnati ed eventualmente multati solo in casi di scorrettezza conclamata”. Per il consigliere, il sistema sta entrando comunque a regime: “I dati provenienti dalle frazioni ci dicono che la qualità della differenziata sta migliorando”. Secondo Vittorio Reggiani, la richiesta di “togliere” la multa è un incoraggiamento a comportamenti sconsiderati “perché tanto qualsiasi cosa viene poi condonata: occorre invece invitare i cittadini a farsi parte di un cambiamento culturale”. Per Antonio Carpentieri “il malfunzionamento del cassonetto non deve prevedere automaticamente l’abbandono: non si può generalizzare in questo modo”. Carpentieri, sulla mozione di Lega Modena, ha poi chiarito che la legge specifica già cosa si intende per abbandono e che “se i verbali non riportano il nome dell’accertatore si possono contestare con esiti anche positivi”. Stefano Manicardi ha chiarito che nelle zone della città dove il sistema è attivo da più tempo “è stato certificato un netto miglioramento del servizio: il cittadino che prima si lamentava è diventato il primo promotore del cambiamento”.

Per Paola Aime (Europa Verde-Verdi) “il nuovo sistema ci fa uscire da una zona di comfort fatta di abitudini consolidate, che non permettevano però di tutelare l’ambiente”. La consigliera, sottolineando le problematiche del nuovo metodo di raccolta, ha puntualizzato che “alcuni gruppi hanno colto questa occasione per gettare benzina: il cittadino scontento si è trasformato da persona da ascoltare a vittima, con licenza di gettare rifiuti ovunque”. Aime ha quindi segnalato che “gli ultimi dati ci riferiscono di disagi in diminuzione e commenti sempre più positivi: i cittadini stanno imparando a conoscere il nuovo servizio”.

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