La musica raddoppia per l’appuntamento col festival Crossroads al Teatro Asioli di Correggio di mercoledì 24 maggio. Con inizio alle ore 21, si succederanno due set concertistici: il primo con l’omaggio a Billie Holiday e Nina Simone dell’Indaco Trio della cantante Silvia Donati (con Francesca Bertazzo Hart alla chitarra e Camilla Missio al contrabbasso); il secondo con la band Anokhi del batterista e percussionista Cristiano Calcagnile (con Giorgio Pacorig al pianoforte e Gabriele Evangelista al contrabbasso).
La carriera della cantante bolognese Silvia Donati è stata segnata da un’intensa passione per la musica ‘nera’. Le sue prime esperienze avvengono infatti con gruppi funky e rhythm & blues, finché gli studi con Barry Harris, Art Taylor, Rachel Gould e Horace Parlan le fanno imboccare la strada del jazz. Da allora sono state numerose le sue collaborazioni con importanti jazzisti italiani: soprattutto Marcello Tonolo ma anche Sandro Gibellini, Pietro Tonolo, Renato Chicco, Ares Tavolazzi, Danilo Rea, Nicola Stilo, Carlo Atti, Fabrizio Bosso. Alla sua passione per la musica afroamericana si è poi affiancata quella per la musica brasiliana. Nel corso degli anni ha dato vita a diversi gruppi (Siluet, Arcoiris, StandHard 3io). La Donati è protagonista anche del progetto “Encresciadum”, il primo caso di jazz cantato in ladino, a dimostrazione dell’incredibile versatilità linguistica della vocalist emiliana.
In “D’amore e d’orgoglio”, la Donati si confronta con due personalità forti del canto afroamericano: la più strettamente jazzistica Billie Holiday e Nina Simone, attiva anche in altri generi black, dal blues al gospel. Cantanti che, appunto, hanno fortemente rimarcato l’orgoglio di essere donna e afroamericana in un paese e in un’epoca in cui i più ovvi diritti civili non si potevano ancora dare per scontati. Il trio ripercorre i momenti più significativi della carriera delle due artiste, con suono scarno e avvolgente.
Cristiano Calcagnile, nato a Milano nel 1970, dopo aver studiato percussioni in ambito classico, allarga i suoi orizzonti dedicandosi anche alla batteria jazz. Sviluppa così un linguaggio percussivo personale e capace di esprimersi su molteplici dimensioni. Dalle prime esibizioni con l’Orchestra della Scuola Civica di Milano passa al Milan Percussion Ensemble, collaborando poi con la cantautrice rock Cristina Donà (dal 1998 al 2007) e Stefano Bollani (nei Visionari, dal 2004). Nel 2005 si aggrega al Collettivo Bassesfere, mentre negli anni seguenti avvia le collaborazioni con Monica Demuru, Cristina Zavalloni, Gianluca Petrella, il gruppo “Uomini in Frac” (Peppe Servillo, Giovanni Lindo Ferretti, Furio Di Castri, Rita Marcotulli, Danilo Rea, Fabrizio Bosso, Javier Girotto…). Sul fronte internazionale ha suonato e inciso con Anthony Braxton, William Parker, Ernst Reijseger, Butch Morris, il Rova Saxophone Quartet… Per Calcagnile, Anokhi è un nuovo punto di vista sul piano trio, dopo la lunga esperienza con il trio Chant.
Venerdì 26 maggio,invece, partire dalle ore 21, si succederanno le esibizioni di due band, entrambe con programmi musicali che esplorano importanti repertori jazzistici. La serata inizierà con l’omaggio alle musiche di Charlie Haden proposto dal Rope Trio (con Fabrizio Puglisi al pianoforte, Stefano Senni al contrabbasso e Zeno De Rossi alla batteria); a seguire si ascolteranno le musiche di Thelonious Monk reinterpretate dal Koro Almost Brass Quintet (Fulvio Sigurtà a tromba e flicorno, Cristiano Arcelli al sax contralto, Giovanni Hoffer al corno, Massimo Morganti al trombone, Glauco Benedetti alla tuba).
Crossroads 2023 è organizzato da Jazz Network in collaborazione con l’Assessorato alla Cultura della Regione Emilia-Romagna e con il sostegno del Ministero della Cultura e di numerose altre istituzioni. Il festival vanta il patrocinio di ANCI Emilia-Romagna e di SIAE. Il concerto è realizzato in collaborazione con il Comune di Correggio nell’ambito di Correggio Jazz. Biglietti: prezzo unico euro 15 (posto numerato).
Attivo dal 2002, il Rope Trio ha definito un suo personale approccio al concetto del piano trio, depurandolo da qualunque virtuosismo, per catapultarlo in una modernità che rimane comunque in amichevoli rapporti con la tradizione di questo format. In due decenni di attività la formazione ha sia lavorato su materiali originali che rielaborato pagine di autori assai diversi come John Zorn, Thelonious Monk, Duke Ellington, Misha Mengelberg, Jelly Roll Morton, Bernard Hermann, Herbie Nichols. La discografia del gruppo, iniziata con Have You Met Miss Bates? (2005) e Saints and Sinners (2009), si è arricchita con il recente In the Moment (2021), dedicato alla musica di Charlie Haden, la cui figlia, Petra Haden, ha partecipato all’album come vocalist.
Il Koro Almost Brass Quintet è una formazione che muove i suoi primi passi sulla scena live, ma i suoi componenti sono tutti nomi ben noti, trattandosi di alcuni dei più interessanti e affermati musicisti jazz italiani. Tutti di formazione classica, collettivamente i cinque artisti vantano collaborazioni prestigiose che spaziano da Kenny Wheeler, John Taylor e Bob Brookmeyer a Paolo Fresu ed Enrico Rava.
La strumentazione è assai particolare, un ensemble di fiati che è quasi una brass band. Ma c’è un ‘quasi’ ed è la presenza del sax di Cristiano Arcelli, responsabile anche degli arrangiamenti, che trattano con raffinatezza, attenzione ai particolari e grande amore per lo swing un repertorio incentrato sul “best of” Thelonious Monk: da ‘Round Midnight a Bemsha Swing, Pannonica, Crepuscule with Nellie, In Walked Bud…
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