“Un primo passo per affrontare l’emergenza dell’Emilia Romagna dove a seguito della devastazione dell’alluvione saranno necessari ulteriori sforzi e risorse, anche con la partecipazione dell’Unione Europea”. E’ quanto ha dichiarato il presidente della Coldiretti Emilia Romagna e vicepresidente Nazionale Nicola Bertinelli all’incontro di Palazzo Chigi con il premier Giorgia Meloni, assieme ai Presidenti provinciali Valentina Borghi, Nicola Dalmonte, Massimiliano Bernabini, in rappresentanza dei territori della nostra regione colpiti dall’alluvione e del Direttore di Coldiretti Emilia Romagna, Marco Allaria Olivieri e dopo il varo del primo pacchetto di aiuti da parte del Consiglio dei Ministri sull’emergenza maltempo.
“Ci sono le condizioni – ha sottolineato Bertinelli – per attivare al più presto il fondo Ue di solidarietà per accedere agli aiuti europei per le catastrofi naturali come è già avvenuto per i 613 milioni di euro assegnati alla Germania per l’ultima alluvione nel 2021, dopo che la stessa Commissione europea si è detta pronta a fornire assistenza al popolo italiano”. “Da quando è stato istituito il fondo europeo ha stanziato oltre 5 miliardi per 24 paesi europei colpiti da 80 calamità naturali fra inondazioni, incendi boschivi, terremoti, tempeste e siccità” ha aggiunto Bertinelli nel sottolineare che “l’eccezionalità del disastro che ha travolto l’Emilia Romagna impone uno sforzo da parte di Bruxelles per aiutare le nostre popolazioni che affrontano la catastrofe rimboccandosi le maniche, ma che non possono e non devono essere lasciare sole”.
“Serve al più presto – ha concluso Bertinelli – il commissario del Governo per la ricostruzione che possa tagliare la burocrazia e fare arrivare il più in fretta possibile gli aiuti alle popolazioni e alle imprese”.
Nelle aree colpite secondo la Coldiretti sono a rischio nell’intera filiera almeno 50mila posti di lavoro tra agricoltori e lavoratori dipendenti nelle campagne, nelle industrie e nelle cooperative di lavorazione e trasformazione. L’alluvione – ricorda Coldiretti Emilia Romagna – ha devastato oltre 5mila aziende agricole e allevamenti in una delle aree più agricole del Paese con una produzione lorda vendibile della Romagna pari a circa 1,5 miliardi di euro all’anno che moltiplica lungo la filiera grazie ad un indotto di avanguardia, privato e cooperativo, nella trasformazione e distribuzione alimentare che è stato fortemente compromesso.
Ai danni sulla produzione agricola – evidenzia Coldiretti regionale – si aggiungono quelli alle strutture come gli impianti dei frutteti, le serre, gli edifici rurali, le stalle, i macchinari e le attrezzature perse senza contare la necessità di bonificare i terreni e ripristinare la viabilità nelle aree rurali. L’alluvione ha invaso i campi con la perdita di almeno 400 milioni di chili di grano nei terreni allagati dell’Emilia Romagna, dove si ottiene circa 1/3 del grano tenero nazionale, in un contesto internazionale particolarmente difficile.
Ma l’esondazione ha sommerso – continua Coldiretti Emilia Romagna – anche i frutteti “soffocando” le radici degli alberi fino a farle marcire con la necessità di espiantare e poi reimpiantare 15 milioni di piante di pesche, nettarine, kiwi, albicocche, pere, susine, mele, kaki e ciliegi. Ma preoccupante è la situazione anche degli allevamenti con 250mila fra bovini, maiali, pecore, capre, polli, galline da uova e tacchini e migliaia di animali morti e affogati. Colpita anche la produzione di mais, orzo, girasole, soia, erba medica, colture da seme per cereali, bietole, girasole ed ortaggi con migliaia di ettari completamente coperti dal fango, oltre a ulivi e vigne sott’acqua travolti dalle frane nelle aree collinari.
È scattata nel frattempo l’iniziativa di solidarietà “Salviamo le nostre campagne” grazie alla quale sarà possibile sostenere le aziende agricole colpite con un versamento sull’IBAN IT 55 U 02008 02480 000106765286, intestato a FEDERAZIONE REGIONALE COLDIRETTI EMILIA ROMAGNA con causale “ALLUVIONE EMILIA-ROMAGNA 2023”.