Questa mattina, mercoledì 24 maggio a Cavola, in via Roma, la Scuola Primaria del paese è stata intitolata alla Maestra Matilde Salati.

All’evento hanno partecipato il Sindaco di Toano Vincenzo Volpi, e anche il Sindaco di Carpineti Tiziano Borghi, oltre ai rappresentanti delle forze dell’ordine, la Dirigente scolastica Morena Bizzarri, Luciano Rondanini ispettore scolastico presso l’Ufficio Scolastico Regionale. Ma soprattutto hanno partecipato tanti cittadini, e bambini di oggi insieme a quelli di ieri che ricordano con grande affetto e stima la Maestra Salati. Alla fine a scoprire la targa con il nuovo nome della Scuola è stata la mamma dell’insegnante scomparsa nel 1995, la signora Maria, in un momento che è stato insieme di commozione e gratitudine.

Afferma il Sindaco Vincenzo Volpi: “Sono davvero tanti i toanesi che hanno un legame speciale con la maestra Salati, per il suo stile di insegnamento fatto non solo di trasmissione di nozioni, ma di tante attività svolte anche al di fuori delle aule”.

Così ha ricostruito la storia di Matilde Salati Luciano Rondanini: Matilde Salati ha insegnato in alcune località del Comune di Toano (Stiano, Monzone), ma soprattutto a Cavola dov’è nata nell’immediato Dopoguerra. Non avendo potuto frequentare la “vecchia” scuola media, presente solo a Castelnovo Monti, in quanto non esisteva un servizio di trasporto pubblico, si è iscritta nei primi anni ‘60 all’avviamento professionale (settore commerciale) a Toano, conseguendo la qualifica triennale. A 14 anni però decise di cambiare radicalmente il suo progetto di vita entrando nell’Istituto femminile “Maria Immacolata” delle suore francescane di Palagano. Nel convitto dell’Appennino modenese conseguì il diploma di licenza media e subito dopo iniziò a frequentare i quattro anni dell’istituto magistrale. Nel 1969 conseguì l’abilitazione e a vent’anni cominciò la sua attività di maestra. Anche il diploma di istituto magistrale però le andava stretto. Così decise di iscriversi all’Università di Parma, alla facoltà di Lingue e Letteratura straniere, che frequentava da casa, in quanto lavorava regolarmente e nel frattempo era diventata anche mamma. È stata una delle prime donne che in quegli anni, da un piccolo paese di montagna, ha completato un corso di studi universitari. La sua impostazione didattica era operativa. Ricordano i suoi scolari che ella impegnava gli alunni in esperienze molto coinvolgenti: “fare” il vino, il formaggio, manufatti in scagliola. Le conoscenze da parte dei suoi allievi erano acquisite sul campo. Proverbiali le interviste agli anziani reduci della prima guerra mondiale, agli emigrati nelle miniere del Belgio, al parroco di Cavola don Raimondo Zanelli. Colpita giovanissima da una grave malattia, ha lottato con tutte le sue energie senza mai assentarsi da scuola. È scomparsa nel 1995, ma il suo ricordo resta tuttora indelebile ed ora sarà perpetuato grazie al nome attribuito alla “sua” Scuola Primaria.

 

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