I meteorologi non vogliono sentire usare l’espressione, che è giornalistica e non scientifica, ma rende bene l’idea: perché per gli effetti e l’impressionante quantità di acqua che in pochissimi minuti viene scaricata al suolo, sembrano davvero bombe. Erano eventi rari, una volta, perché oggi, a causa del mutamento climatico, sono decisamente più frequenti.

Ancora più raro è che, nello stesso identico posto, si verifichino due bombe d’acqua a distanza di 24 ore. Ma anche a questo, purtroppo, pare ci si debba abituare. Almeno a Baiso, comune davvero martoriato da queste ultime ondate di maltempo, dove un nuovo violento nubifragio si è abbattuto oggi poco dopo le 16 a Ponte Secchia, con le stesse dinamiche di ieri.

Le violentissime piogge abbattutesi su alcuni campi seminati a monte della Sp 19 si sono nuovamente trasformate in un torrente di acqua e fango che, attraverso la carraia che divide i due poderi, si è riversato a valle sulla strade provinciale e da lì, seguendo la pendenza, verso la rotatoria con la Sp 486R, con ulteriori conseguenze per le abitazioni e le attività a valle.

Come ieri, uomini e mezzi del Servizio Infrastrutture della Provincia sono subito intervenuti, anche con pale meccaniche, per cercare di riaprire la strada entro sera. Ieri la Sp 19 era stata riaperta intorno alle 22 e proprio questa mattina, per verificare la situazione, a Ponte Secchia (e alla vicina frana di Cà Lita, che minaccia strade e abitazioni a Levizzano) avevano effettuato un sopralluogo il consigliere provinciale delegato alle Infrastrutture, Nico Giberti, e il dirigente del Servizio, Valerio Bussei, insieme al sindaco di Baiso, Fabrizio Corti.

Solo dopo aver completato la rimozione di terra e fango sarà possibile verificare se questo ulteriore evento, a così breve distanza da quello di ieri, avrà creato problemi al manto stradale della Sp 19.

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