Vincenzo Colla (Copyright Regione Emilia-Romagna A.I.C.G. – Autore Ballardini Pietro)

Economia circolare ed energia pulita, settore manifatturiero e industria motoristica sostenibile e innovativa, assunzioni di ricercatori, collaborazioni scientifiche con i laboratori della Rete Alta tecnologia. Sono i temi principali dei 61 progetti approvati (su 72 presentati) dalla Regione Emilia-Romagna nell’ambito di un bando, con risorse Fesr, dedicato a ricerca e sviluppo sperimentale.

Obiettivo della chiamata alle aziende, dare sostegno a progetti in grado di meglio interpretare le sfide definite dalla Strategia di Specializzazione intelligente e incidere sulle filiere produttive di appartenenza. Complessivamente la Regione ha messo a disposizione un contributo di circa 14 milioni di euro, per un investimento totale di 30,8 milioni di euro.

“L’esito del bando testimonia una buona risposta dal tessuto produttivo della regione- commenta l’assessore regionale allo Sviluppo economico e Green economy, Vincenzo Colla-. E conferma la propensione agli investimenti nei settori legati a ricerca, cultura e innovazione per realizzare nuovi prodotti e servizi e creare buona occupazione”.

I progetti
Tra le idee più significative le applicazioni scientifiche delle onde millimetriche nell’automazione industriale; lo sviluppo di una macchina automatica nelle linee di produzione per infissi in Pvc, con lo scopo di ridurre gli scarti nei tagli di barre metalliche; la realizzazione del primo micro-gascromatografo basato su microfluidica Mems (dispositivi costituiti da strutture meccaniche e circuiti elettronici sullo stesso chip di silicio) per la misura del potere calorifico del gas naturale addizionato con idrogeno.

Alta la partecipazione di imprese dell’industria culturale e creativa. Sono 19 le domande finanziate per un totale di investimento di circa 7 milioni e un contributo pari a 3,5 milioni.
Tra i settori prevalenti l’economia circolare con il 17% dei progetti, l’energia pulita e sicura col 16%, sempre il 17% per una delle vocazioni tradizionali della regione – il manifatturiero – e il 14,5% per la motoristica.
Presente in numerosi progetti la rete regionale Alta tecnologia e dei centri per l’innovazione accreditati. Un altro aspetto importante del bando è il rafforzamento dell’offerta di ricerca, col reclutamento di nuovi ricercatori e la qualificazione delle filiere produttive regionali, attraverso un’elevata capacità brevettuale, lo sviluppo di tecnologie di frontiera e l’impatto sociale e sui territori.

Tra le province più rappresentate Bologna con 21 progetti (alcuni con rete di imprese), Modena (13), poi Reggio Emilia (8) Parma (3), Piacenza (6), Ravenna (2), Ferrara (2), Forlì-Cesena (5), Rimini (3).
Nove sono giunti da aree disagiate, interne e montane.

Per quanto riguarda il valore finanziario, 49 progetti superano la soglia dei 350mila euro, determinando pertanto una soglia media alta rispetto all’investimento minimo previsto pari a 250mila.
Importante il peso dei progetti di ricerca sui temi ambientali, ben 24 e cioè il 40% dei progetti finanziati, decisamente superiore alle risorse inizialmente dedicate a queste tematiche e pari a 1/3 delle risorse inizialmente assegnate. Ben 46 invece i progetti che prevedono l’assunzione di un giovane ricercatore, quindi il 75,4%, confermando la grande predisposizione del tessuto industriale a creare nuova occupazione anche altamente qualificata.

Sono 53, quindi ben il l’86,8%, i progetti che includono collaborazioni scientifiche con i laboratori della rete Alta tecnologia Emilia-Romagna, complessa struttura finanziata e sostenuta direttamente dalla Regione.

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