E’ in arrivo una nuova casa per la Reggiana Boxe Olmedo. A partire dalla prossima stagione sportiva la società di pugilato abiterà infatti gli spazi dell’ex mangimificio Caffarri, il grande edificio di via Gioia che da anni versava in abbandono e che, grazie a un importante intervento di riqualificazione a cura di Stu Reggiane e del Comune di Reggio, viene ora recuperato e convertito in uno spazio con nuove destinazioni di utilizzo. L’edificio, con una disponibilità di 2500 metri quadrati, è infatti oggetto di opere di riqualificazione e rimodulazione degli spazi per circa 3 milioni di euro che ne consentiranno l’uso da parte di tre diverse realtà del mondo sportivo e culturale reggiano. Oltre alla Boxe troveranno spazio all’ex mangimificio anche il centro di riciclaggio Remida e il teatro Mamimò.

 

HANNO DETTOGli spazi sono stati presentati oggi in antemprima alla stampa. “Siamo molto soddisfatti di questa soluzione di riconversione degli spazi, sia per la qualità dell’intervento, sia per la possibilità di dare una risposta in tempi rapidi a una società come la Reggiana boxe Olmedo che ha un fortissimo legame con il terriotorio e che vanta, oltre a importanti risultati sportivi, un numero molto significativo di tesserati – hanno detto il sindaco Luca Vecchi e l’assessora a Educazione e sport Raffaella Curioni – Questo luogo, facilmente accessibile, è parte di un grande progetto di riqualificazione del quartiere che passa attraverso la cultura, l’educazione e lo sport, creando la possibilità di sinergie e iniziative per tutta l’area”.

Questo quartiere – ha specificato il sindaco – ospita tanti contenitori che appartengono a un mondo operaio ormai scomparso e che per questo rischiavano di restare vuoti. Con il percorso di riqualificazione che interessa i diverri capannoni, insediamo un mix di funzioni che hanno la capacità di ripensare l’intero quatiere”.

Alla presentazione sono intervenuti anche Mauro Rozzi, presidente Fondazione per lo sport, Luca Torri, ad di Stu Reggiane, ed Emiliano Martinelli, presidente di Reggiana Boxe Olmedo.

IL PROGETTO La porzione che interessa la boxe e il teatro – circa 1000 metri quadrati – si affaccia sul lato di via Tonale ed è interessata da interventi diversificati per migliorare le prestazioni statiche della struttura e le prestazioni dell’involucro attraverso il rifacimento della copertura, del solaio a terra nello spazio dell’open space e il rifacimento degli impianti con l’installazione del riscaldamento a pavimento.

In particolare lo spazio destinato al pugilato ha una superficie di 400 metri quadrati costituito da un unico ambiente, con il tetto in legno a vista formato da capriate lignee originali che conferiscono un aspetto suggestivo all’ambiente. L’accesso principale e quello di servizio alla palestra della boxe sarà indipendente rispetto alle altre associazioni ospitate e avverrà dal lato nord del cortile del fabbricato. Qui si entrerà in zona di accoglienza/ufficio che consentirà poi di procedere alla zona servizi/spogliatoi e alla palestra vera e propria dove sarà ospitato il ring e una zona destinata all’allenamento con i sacchi. Nell’ambiente attiguo sarà invece realizzata tutta l’area servizi e spogliatoi per uomini, donne e per il pubblico e un magazzino nella parte centrale.

L’Intervento rientra nel complesso delle opere portate avanti da Stu Reggiane insieme al Comune di Reggio per la riqualificazione urbana e il recupero del quadrante a nord della stazione storica e che ha già portato alla nascita del “Reggiane parco innovazione” con l’insediamento in quest’area del Centro internazionale Loris Malaguzzi per l’educazione (inaugurato nel 2011), del Tecnopolo della Rete alta tecnologia della Regione Emilia-Romagna (inaugurato nel 2013) e del Capannone #18, sede di diverse imprese locali (inaugurato nel 2019). A questi si aggiungeranno a breve i nuovi Capannoni #17 e in seguito i #15A e #15BC.

REGGIANA BOXENata il primo gennaio 2022, la neonata Reggiana Boxe Olmedo non ha fatto in tempo ad aprire gli occhi che già si trovava in cima alla classifica della Federazione pugilistica italiana. Alla fine dell’anno scorso, infatti, la società guidata dal presidente Emiliano Martinelli (ex pugile agonista) si è piazzata prima nella classifica generale delle realtà pugilistiche italiane, un po’ come se fosse lo scudetto della boxe. Con un distacco impressionante di 305 punti sulla seconda, ha totalizzato la cifra record di 1.379 punti. A comporre questo quadro hanno contribuito tanti fattori: contano infatti sia le medaglie conquistate dai vari pugili (dilettanti e professionisti) nelle varie riunioni organizzate in tutta Italia, sia il numero di kermesse pugilistiche organizzate in casa dalle società; particolarmente importante anche la quantità di tesserati amatori raccolti dalle società, che a Reggio ha superato già i 500 iscritti, un dato considerato come cartina tornasole della reale crescita del movimento pugilistico.

Al Mirabello si è formata una generazione di campioni che ha portato il palmares reggiano a svettare in tutto lo Stivale. Ecco i pugili emersi grazie agli insegnamenti dei due maestri Michael Galli e Valentino Manca: Giacomo Giannotti (Campione Italiano Under22, Campione Italiano Assoluti), Alfred Commey (Campione Europeo Under22, Vice-Campione Europeo Assoluti), Alesio Marku (Vice-Campione Italiano Junior), Erlond Morina (Campione Italiano Youth), Annalaura Demuru (Vice-Campionessa Italiana Assoluti), Rosalba Marcone (Vice-Campionessa Italiana Assoluti), Mattia De Bianchi (Campione Italiano Piuma Pro).

Tutto questo è stato possibile soprattutto perché la nuova Reggiana Boxe affonda le sue radici nella storia del pugilato reggiano. Era il 1922 quando nasceva la prima società reggiana della noble art, il documento è stato recentemente scoperto negli archivi grazie a una ricerca storica che ha ricostruito le gesta dei grandi campioni del passato, compreso il mitico Gino Bondavalli (campione europeo pro nel 1941). Da quell’esperienza si è passati alla Boxe Tricolore, guidata da Sergio Cavallari, che proprio alla Reggiana Boxe ha lasciato il testimone del pugilato reggiano. E’ grazie alla tenacia e all’inventiva di Emiliano Martinelli e del direttore sportivo Luca Quintavalli, anche lui ex pugile agonista, se oggi la Reggiana Boxe ha fatto quel salto di livello che la costringe ad allargarsi. Il boom di iscritti nell’ultimo anno è stato impressionante e tra questi, è bene ricordarlo, ci sono anche tantissimi ragazzi ‘di quartiere’ che nel pugilato spesso trovano una strada, un percorso, per inserirsi nella società ed evitare ambienti meno faticosi ma molto più pericolosi.

 

 

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