Un totale di 105 accessi dal luglio 2022, 248 colloqui con l’assistente sociale, 140 ore di consulenza con le psicologhe, e 57 incontri di orientamento con le avvocate, oltre 200 persone coinvolte nelle formazioni rivolte al personale dei servizi socio sanitari.
Il bilancio del primo anno di attività del servizio di segretariato sociale “Spazio LGBTI+ Cassero” dimostra di aver saputo rispondere al bisogno stringente di un’assistenza dedicata alle persone LGBTQIA+, che troppo spesso incontrano violenza e discriminazioni.

Sul totale delle 105 persone che si sono rivolte al servizio, 37 hanno subito violenza in un luogo pubblico, 14 a scuola, 25 a casa, 13 al lavoro, e 54 in due o più ambiti: la violenza è trasversale e pervasiva. Derisioni, calunnie, minacce, violenza fisica, danni alle cose, limitazioni della libertà personale, mobbing: queste le principali azioni violente riportate. C’è una lieve maggioranza maschile, con 54 accessi, ma sono arrivate al servizio persone di tutti i generi: 24 donne, 7 persone non binarie, 8 uomini trans e 13 donne trans.

Lo sportello non si occupa solo di questioni inerenti violenza, burocrazia, assistenza, ma mira anche ad aiutare le persone in situazioni di fragilità a ricostruire una rete di relazioni e il proprio benessere in senso ampio.

“Si tratta di un bilancio assolutamente positivo – sottolinea la vicesindaca Emily Clancy -, che dimostra quanto sia importante l’approccio intersezionale e intersettoriale nella costruzione dei servizi alla persona, che tenga conto della complessità delle situazioni e dia risposta al fenomeno dell’intersezione dei fattori di discriminazione, che purtroppo si verifica spesso nella comunità LGBTQIA+”.

La Regione tra luglio e ottobre 2022 ha diffuso un questionario, rivolto alle persone LGBTQIA+ abitanti in Emilia-Romagna, per indagare la presenza di violenza e discriminazioni in alcuni ambiti rilevanti della loro vita. I primi risultati, diffusi qualche mese fa, mostrano che tra le oltre mille che hanno risposto una persona su cinque ha subìto aggressioni fisiche, una su due minacce o insulti e tre su quattro sono state calunniate o derise.

“I dati raccolti dalla Regione e quelli sulle persone che si sono rivolte a noi indicano con chiarezza che questa è la strada giusta da percorrere, e che dobbiamo implementarla, senza farci scoraggiare dal clima politico attuale”, commenta Camilla Ranauro, presidente del Cassero LGBTI+ center.

L’apertura di Spazio LGBTI+ Cassero è avvenuta lo scorso anno grazie ai fondi di un bando Unar (Ufficio nazionale antidiscriminazioni razziali) dedicato a rafforzare o creare ex novo sportelli di questo tipo in tutta Italia. L’obiettivo è quello di  contribuire a migliorare le condizioni di vita materiali e psicologiche delle persone LGBTQIA+ che hanno subito o subiscono violenze e discriminazioni a causa del proprio orientamento e/o identità di genere, adottando un’ottica intersezionale. Il progetto è inoltre supportato dal Comune di Bologna attraverso il Patto generale di collaborazione per la promozione e la tutela dei diritti della comunità LGBTQIA+ 2022-2026.

L’ultima azione prevista dal progetto è la firma di un protocollo tra i soggetti coinvolti. Lo scopo è quello di collaborare ulteriormente per creare una comunità territoriale plurale che abbia come obiettivo generale il contrasto alle discriminazioni basate sull’orientamento sessuale e l’identità di genere.

L’elenco completo dei partner comprende:

  • Cassero LGBTI+ center
  • Piazza Grande
  • Unar
  • Presidenza del Consiglio dei Ministri – Dipartimento per le pari opportunità
  • Regione Emilia-Romagna – Assessorato Montagna, Parchi e Forestazione, Aree interne Programmazione Territoriale, Pari Opportunità
  • Comune di Bologna
  • Asp città di Bologna
  • Casa delle donne per non subire violenza Bologna
  • Enfap Emilia-Romagna
  • Legacoop Bologna
  • Coordinamento Arcigay Emilia-Romagna
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