Reggio Emilia, é stato eseguito per la prima volta all’Arcispedale Santa Maria Nuova un delicato e innovativo intervento di riparazione di un laparocele (ernia) dell’addome talmente voluminoso da determinare la fuoriuscita, dalla loro sede naturale, della gran parte degli organi addominali della paziente. L’intervento è stato eseguito su una donna di 71 anni, dal dottor Federico Biolchini, responsabile della Struttura Semplice di Chirurgia di parete, coadiuvato dall’equipe della struttura complessa di Chirurgia Oncologica, diretta dal dottor Massimiliano Fabozzi.

Il laparocele consiste in un’ernia che si sviluppa sulla cicatrice di un precedente intervento chirurgico; solitamente di piccole dimensioni, ma con l’andare del tempo può aumentare, divenire sintomatico e limitare molto le normali attività quotidiane. In rari casi il laparocele diviene così grande che gli organi addominali, in special modo l’intestino, occupano lo spazio dell’ernia al di fuori dell’addome e non “risiedono” più all’interno: in tal caso si dice che gli organi “hanno perso il diritto di domicilio”. Quando più del 20% degli organi addominali non vi rientrano più non è possibile eseguire il consueto intervento di riparazione poiché l’addome non ha più lo spazio per accoglierli, facendo insorgere problematiche respiratorie e circolatorie non gestibili.

Nel caso specifico la paziente soffriva di un laparocele plurirecidivo a causa del quale più di metà del contenuto addominale risiedeva stabilmente, da due anni, al di fuori dell’addome. Per aumentare lo spazio addominale si è proceduto all’insufflazione ambulatoriale di aria filtrata all’interno dell’addome tramite un catetere posizionato su guida ecografica nel centro di ecografia interventistica dell’Arcispedale Santa Maria Nuova (dottor Guido Menozzi e dottoressa Valeria Maccabruni). Dopo aver controllato con una TAC addome che fosse stato raggiunto un adeguato volume addominale la paziente è stata sottoposta a un delicato intervento di plastica protesica. L’intervento è stato reso possibile grazie all’attiva collaborazione dell’equipe di Anestesia e rianimazione dell’Arcispedale, diretta dalla dottoressa Annunziata Carrese Cirillo.

Il decorso postoperatorio, che ha richiesto 24 ore di ricovero in Rianimazione, si è svolto nella degenza della Chirurgia oncologica al CORE; grazie all’applicazione dei percorsi di ERAS-FAST TRACK, che consentono una veloce ripresa postoperatoria, la paziente è stata dimessa in 3° giornata postoperatoria e ora sta bene.

“Questi sono sicuramente casi limite – spiega il dottor Biolchini – in cui è fondamentale la preparazione pre-operatoria e la presenza di una equipe multidisciplinare preparata. E’ per me motivo di soddisfazione riuscire ad offrire questo tipo di interventi, grazie alle esperienze acquisite nei percorsi di formazione a Napoli sotto la guida del professor Diego Cuccurullo e a Madrid del professore Mario Angel Garcia Urena. Anche qui a Reggio Emilia abbiamo, grazie al continuo scambio e alla cooperazione tra equipe e professionisti le competenze per affrontare casi molto complessi”.

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