Attuare a Modena iniziative per contrastare la povertà energetica anche attraverso la creazione di una Comunità energetica rinnovabile (Cer). È questo il principale obiettivo del Protocollo d’intesa sottoscritto oggi, mercoledì 12 luglio, in Galleria Europa da Comune di Modena, rappresentato dall’assessora all’Ambiente Alessandra Filippi, Agenzia per l’energia e lo sviluppo sostenibile (Aess), presente il direttore Piergabriele Andreoli, Porta Aperta e Aisfor, rappresentati rispettivamente dal dirigente Giorgio Bonini e dalla manager Marina Varvesi. Il documento è stato sottoscritto anche dalle associazioni Legambiente, Caritas, Centro studi Ircaf (Istituto ricerche consumi ambiente formazione) Banca etica, la sezione modenese dell’Associazione italiana medici per l’ambiente, Hera, Cisl Emilia centrale e Centro servizi volontariato Terre estensi.
La firma del Protocollo conclude il progetto europeo Unire (Urban network investing resource for an energy community) in corso da settembre 2022 che aveva, appunto, l’obiettivo di verificare la fattibilità di un modello di Comunità energetica rinnovabile come strumento di lotta alla povertà energetica e di condivisione di comportamenti di consumo efficienti. Nell’ambito del progetto è stata effettuata una mappatura delle povertà energetiche in città, a partire dall’area del Quartiere 2, e sono state realizzate attività di formazione sulle comunità energetiche che hanno coinvolto i soggetti che saranno tra i principali protagonisti nella creazione di una Cer (gli stessi che hanno sottoscritto il Protocollo) come previste anche dal decreto del ministero per l’Ambiente e la sicurezza energetica che prevede incentivi per la loro realizzazione. La formazione ha riguardato le competenze tecniche sull’analisi dei comportamenti energetici, check-up dei consumi e supporto ai comportamenti di consumo e competenze trasversali di comunicazione, pianificazione e relazione, creando la nuova figura dei Ted, i tutor per l’energia domestica che avranno il compito di informare, sensibilizzare, guidare e consigliare le famiglie sull’efficientamento dei loro consumi energetici. Il progetto Unire ha usufruito dell’assistenza tecnica della rete europea Epah (Energy poverty advisor hub), il cui rifermento modenese è Aess, che assiste i Comuni nel contrastare la povertà energetica.
Il Protocollo, che ha una durata di cinque anni, prevede anche la realizzazione di azioni per prevenire e ridurre situazioni di povertà energetica; per realizzare una rete di collaborazione che contribuisca alla nascita di Comunità energetiche sul territorio.
Il progetto Unire è una delle attività svolte dal Comune di Modena per contrastare la povertà energetica e si inserisce in un percorso avviato da diversi mesi nell’ambito del quale l’Amministrazione ha sottoscritto una convenzione con Aess, il Consorzio attività produttive e Acer per effettuare una ricognizione e realizzare studi di fattibilità tecnica su nuovi impianti fotovoltaici finalizzati alla costituzione di Comunità energetiche, e ha presentato un progetto al bando della Regione Emilia-Romagna per lo sviluppo di Comunità energetiche rinnovabili che è in attesa di approvazione formale. Il progetto modenese è promosso dal Comune di Modena insieme ad Acer e Aess, l’Agenzia per l’energia e lo sviluppo sostenibile, che ne ha curato la parte tecnica, e prevede la costituzione di una comunità energetica, denominata “Mo c’è”, nel Quartiere 2 e, in particolare, nell’area della Crocetta, caratterizzata dalla presenza di un nucleo importante di utenze deboli, potenzialmente in povertà energetica: si prevede l’installazione, nel corso di almeno tre anni, di impianti fotovoltaici su 14 edifici, parte del Comune e parte di Acer.