«Siamo preoccupati per l’aumento della Tari che ha coinvolto diverse categorie di imprese, ma siamo forse più stupiti del fatto che l’amministrazione non abbia coinvolto noi associazioni per spiegarci i motivi di tale incremento e discutere degli aumenti che riguardano le categorie da noi rappresentate».
Lapam Confartigianato Imprese, CNA, Confcommercio e Confesercenti esprimono le loro perplessità sugli aumenti che diverse categorie di imprese si sono trovate in cartella con l’applicazione del nuovo metodo della tariffa Puntuale dal 2023, in alcuni casi più del doppio rispetto quanto pagato lo scorso anno. Nei giorni scorsi si è svolta una prima riunione a cui hanno partecipato l’Amministrazione e Geovest, l’azienda pubblica che gestisce i rifiuti a Finale Emilia, e dove sono stati invitati informalmente solo alcuni commercianti, mentre non hanno presenziato i rappresentanti delle associazioni e nemmeno la Consulta Economica differentemente da quanto riportato su alcuni media locali. Nel corso della riunione, inoltre, non sono stati chiariti precisamente i criteri che hanno portato alla decisione di aumentare la TARI. «Come associazioni di categoria – proseguono in coro Lapam Confartigianato, CNA, Confcommercio e Confesercenti – chiediamo all’Amministrazione Comunale di essere convocati urgentemente a un tavolo con la presenza della Azienda Geovest, al fine di capire le reali motivazioni che hanno portato agli aumenti tariffari che riteniamo eccessivi per le imprese, già provate da rincari generalizzati. L’incontro sarà l’occasione anche per definire eventualmente insieme riscontri economici per le attività che si trovano ad affrontare questo ennesimo incremento».