Il nuovo hub intermodale, con servizi per la ciclabilità, collocato di fianco alla stazione ferroviaria di Modena, “che diventa il baricentro degli spostamenti urbani ed extraurbani delle persone sia su ferro sia su gomma”. La revisione delle linee di trasporto urbano con un sistema preferenziato e veloce “che sia realmente competitivo con l’auto privata”. La valutazione comparata di diverse soluzioni tecnologiche, di tracciato e di infrastruttura per la linea Modena-Sassuolo, “per individuare quella che possa favorirne l’utilizzo e la sicurezza, risolvendo anche le numerose interferenze con la viabilità ordinaria, in particolare quando sarà introdotto il Sistema di controllo Marcia Treno, fondamentale per la sicurezza ma che potrebbe avere ripercussioni negative sui tempi di chiusura dei passaggi a livello”.

I tre elementi strategici alla base del riassetto del Trasporto pubblico locale sono stati ribaditi nel corso della seduta del Consiglio comunale di oggi, lunedì 24 luglio, dall’assessora all’Ambiente e alla Mobilità sostenibile Alessandra Filippi che ha introdotto la presentazione degli studi di fattibilità voluti dall’Amministrazione con l’obiettivo “di avviare un’ampia riflessione per rendere più attraente e competitiva la mobilità sostenibile”.
Come ha sottolineato l’assessora Filippi nella presentazione, nel Pums, il Piano urbano per la mobilità sostenibile, approvato a luglio 2020, si afferma che “per essere appetibile, il Trasporto pubblico locale dovrà basarsi su una nuova gerarchizzazione dei servizi, composta da una rete primaria costituita dagli assi ferroviari esistenti, integrata con i servizi extraurbani su gomma sulle principali vie d’accesso alla città, mentre a livello urbano si prevede un sistema basato su tre o più linee portanti ad alta frequenza, che adottano la tecnologia Brt (Bus rapid transit) completamente elettrica, per connettere velocemente i principali poli attrattori cittadini. Il servizio si completa con ulteriori linee di adduzione per la copertura territoriale”.

Nell’ambito del Pums 2030 del Comune di Modena, e in accordo con quelli del Comune di Carpi e del Distretto ceramico, nonché con il Piano regionale integrato dei trasporti (Prit) 2025, tra febbraio e la primavera del 2021, l’Agenzia per la Mobilità di Modena, su mandato del Comune, ha pubblicato un avviso di manifestazione d’interesse per l’affidamento degli studi con l’obiettivo di produrre scenari finalizzati all’acquisizione sostenibile di nuova clientela al Trasporto Pubblico Locale, anche e soprattutto mediante una redistribuzione modale.

La visione, ha specificato ancora l’assessora, “è quindi quella di Area vasta che sarà alla base di un confronto con i cittadini, con le realtà rappresentative, con i territori della Provincia e con la Regione e che potrà essere fondamentale nel momento in cui si rendessero disponibili nuove risorse ministeriali per investimenti sul trasporto rapido di massa oltre a costituire la base di gara per l’affidamento del servizio del Tpl che dovrà essere bandita entro il 2026”.
L’incarico è stato affidato al Raggruppamento temporaneo di imprese Net Engineering Spa e Studio Tta Trasporti, Territorio e Ambiente.

HUB INTERMODALE AL POSTO DELLO SCALO MERCI

Venticinque stalli coperti per i bus extraurbani, otto per gli urbani, un’area parcheggio scoperta per 28 pullman, 12 spazi per i taxi, una velostazione con 640 stalli per biciclette e altri 440 sotto le pensiline. Sono i numeri principali previsti dallo studio per l’Hub intermodale ferro-gomma da realizzare accanto alla stazione ferroviaria di Modena, nello spazio attualmente occupato dallo scalo merci, facendolo diventare, quindi, il luogo baricentrico per gli spostamenti delle persone sul territorio urbano ed extraurbano e superando, così, l’attuale stazione autocorriere.

Nell’area sono previsti anche 13 stalli auto per la modalità “kiss and ride” (la sosta breve e gratuita limitata alle operazioni di carico e scarico dei passeggeri), una ciclofficina di 50 metri quadri, oltre 12 mila metri quadri di aree a verde e un centro congressi che, a seconda delle ipotesi elaborate, può variare dai 12 ai 15 mila metri quadri.

La superficie complessiva dell’Hub per il trasporto pubblico degli extra urbani è di oltre 23 mila quadri, con accesso e uscita dalla rotatoria tra viale Montecuccoli e via Monte Kosika, mentre quasi 3 mila metri quadri sono dedicati agli urbani nella zona che da viale Crispi si inserisce nel piazzale di fronte alla stazione ferroviaria.

Le ipotesi progettuali prevedono anche una zona commerciale nell’area a ovest del comparto, su viale Montecuccoli.

Per gli stalli riservati ai taxi si prevede l’accesso da viale Galvani.

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