I Finanzieri del Comando Provinciale di Bologna hanno sequestrato circa 7.000 prodotti di bigiotteria, accessori moda e apparecchi elettrici non sicuri, pronti per la vendita, privi dei requisiti di conformità e sicurezza, in due esercizi commerciali di articoli vari siti a Bologna, gestiti rispettivamente da un soggetto di nazionalità bengalese e uno di nazionalità cinese.

In particolare, l’attività di prevenzione e repressione delle violazioni in materia di “sicurezza dei prodotti”, eseguita dai militari della Compagnia di Imola e svolta nell’ambito delle ordinarie attività di “Controllo economico del territorio”, ha impedito la vendita di prodotti privi dei contenuti minimi d’informazione o delle indicazioni in lingua italiana, previsti dalla legge a tutela della sicurezza e della salute dei cittadini, in violazione del “Codice del Consumo”.

Le anomalie riscontrate, tra cui l’assenza della marcatura CE (sinonimo di qualità certificata), nonché di tutte le altre indicazioni riferibili alla composizione e all’eventuale presenza di sostanze nocive per la salute umana, rispetto a quanto previsto dalla legislazione nazionale ed europea per poter mettere in vendita dei prodotti nel nostro Paese, hanno fatto scattare l’immediato sequestro amministrativo.

I titolari degli esercizi, inoltre, sono stati segnalati alla Camera di Commercio di Bologna per l’adozione dei provvedimenti di competenza.

L’attività condotta dalle Fiamme Gialle imolesi costituisce un’ulteriore testimonianza del costante presidio esercitato dal Corpo a “tutela della leale concorrenza”, tale da colpire, nella loro globalità, tutti quei fenomeni che costituiscono ostacolo alla crescita e alla realizzazione di un mercato pienamente concorrenziale su cui basare lo sviluppo di una società più equa ed attenta ai bisogni di ciascuno. Contrastare la diffusione di prodotti non conformi rispetto agli standard di sicurezza significa contribuire a garantire una protezione efficace dei consumatori e un mercato competitivo ove gli operatori economici onesti possano beneficiare di condizioni eque di concorrenza.

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