È stato approvato dalla Giunta l’accordo con la Regione Emilia-Romagna per la digitalizzazione di un consistente nucleo di periodici storici e di memorie storiche locali conservati nella Biblioteca comunale dell’Archiginnasio.
L’iniziativa è possibile grazie ai fondi della Missione M1 – componente C3 – Misura 1.1.5.: “Digitalizzazione del patrimonio culturale” del PNRR, che ha l’obiettivo di creare un ecosistema digitale della cultura, basato su un insieme coordinato e interdipendente di infrastrutture e piattaforme per la creazione e gestione dei servizi di produzione, raccolta, conservazione, distribuzione e fruizione di risorse culturali digitali. All’Emilia-Romagna sono stati assegnati circa 4 milioni di euro e il target minimo di 984.486 oggetti digitali da produrre.
A giugno la Giunta regionale ha approvato il piano di digitalizzazione di materiali conservati da diversi istituti con sede in Emilia-Romagna, scelti tenendo conto del “policentrismo culturale” che caratterizza il territorio. L’intervento sarà svolto da un soggetto unico, individuato dalla Regione con una procedura ad evidenza pubblica.
La Biblioteca comunale dell’Archiginnasio è stata scelta per vari motivi: è uno dei sei istituti regionali con più di 500mila risorse digitali, grazie ad Archiweb, la sua biblioteca digitale; vanta un patrimonio notevole sia per dimensioni (più di 1.200.000 unità inventariali) che per tipologia, conservando le fonti per la conoscenza delle vicende e della cultura di Bologna, nonché le testimonianze del suo riconoscimento da parte dei cittadini bolognesi, che nel tempo ne hanno incrementato il patrimonio con donazioni significative.
Sono state identificate per la digitalizzazione 114 testate, le più antiche risalenti alla fine del Settecento, testimonianza dei rilevanti cambiamenti politici e sociali che interessarono la città tra Otto e Novecento, per un totale stimato di 415.000 acquisizioni digitali. Il progetto persegue importanti obiettivi di valorizzazione e conservazione: promuove infatti un ampliamento del bacino di fruizione, consentendo la consultazione online in remoto; garantisce la sopravvivenza del contenuto informativo di esemplari spesso caratterizzati da difficili condizioni di conservazione, conseguenti alle frequenti consultazioni passate, aggravate dagli aspetti materiali specifici, quali la fragilità della carta impiegata per la realizzazione dei giornali ottocenteschi, preservando così gli originali.
I periodici proposti trattano diversi ambiti tematici. Si va da quelli di informazione politica, pubblicati già alla fine del Settecento, come il Giornale de’ patrioti del dipartimento del Reno della Repubblica Cisalpina (1798) e Il monitore di Bologna (1859-1876), a quelli di ambito economico-professionale, quali L’agricoltore: bollettino del Comizio agrario di Bologna e Vergato (1870-) e Giornale di agricoltura, industria e commercio del Regno d’Italia (1864-1887) o quelli di argomento letterario e artistico come Rivista felsinea: giornale dei teatri, letteratura, mode, varietà; Il petroniano: periodico storico, istruttivo, popolare e Don Chisciotte: periodico politico letterario quotidiano, per arrivare alle testate satiriche e umoristiche, tra le quali Il Papagallo. Giornale colorato, politico, umoristico; La rana. Giornale umoristico con caricature e disegni a colori e Il Mulo: periodico settimanale anticanagliesco.
Ai periodici storici potrebbero aggiungersi altri documenti bibliografici, appartenenti a raccolte librarie di specifica provenienza, fonti particolarmente significative per la memoria locale.