I Carabinieri del Nucleo Radiomobile di Bologna hanno arrestato un 30enne, nato in Brasile, operaio, domiciliato a Bologna, a seguito di un aggravamento di misura cautelare. Il provvedimento è stato emesso dal Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Bologna, su richiesta della Procura della Repubblica di Bologna, nell’ambito di un’indagine per maltrattamenti contro familiari o conviventi (commessi nei confronti del padre tra il 2022 e il 2023), da cui a giugno 2023 era scaturita la misura cautelare dell’allontanamento dalla casa familiare e del divieto di avvicinamento alle persone offese, con l’applicazione del “braccialetto elettronico”.

Ed è stato proprio a causa del dispositivo elettronico che il 30enne si trova adesso in carcere perché alle ore 22:00 del 22 agosto 2023, i Carabinieri della Centrale Operativa di Bologna hanno ricevuto una segnalazione di malfunzionamento del braccialetto indossato dal 30enne. Appresa la notizia, i Carabinieri dell’Appenino bolognese si sono recati a casa del soggetto residente a Castiglione dei Pepoli, ma quando sono arrivati, hanno scoperto che lo stesso era andato a vivere a Bologna senza avvisare alcuno. Rintracciato dai Carabinieri del Nucleo Radiomobile di Bologna in un appartamento situato in zona universitaria, il 30enne, dopo essersi giustificato di non essere a conoscenza della necessità di avvisare le autorità in caso di trasferimento in altro domicilio, ha ammesso che il segnale di malfunzionamento del dispositivo elettronico era scattato perché, colto da un momento di sconforto, lo aveva tranciato, tentando di riattaccarlo con del nastro adesivo. E’ per questo motivo che l’Autorità Giudiziaria, venuta a conoscenza dei fatti, ha deciso di sostituire la precedente misura con la custodia cautelare in carcere. Rintracciato dai Carabinieri nell’appartamento bolognese nella serata dell’8 settembre 2023, il 30enne è stato arrestato e tradotto in carcere.

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