“Stiamo lavorando per mettere a punto ulteriori miglioramenti al servizio di raccolta rifiuti in modo da garantire in tempi rapidi decoro della città, soddisfazione dei cittadini e risultati ambientali. Valuteremo e terremo conto anche di questi suggerimenti”. L’assessora all’Ambiente del Comune di Modena commenta così l’indagine curata da Udicon sulla soddisfazione dei cittadini rispetto alle novità introdotte con il porta a porta per il ciclo integrato dei rifiuti urbani.

“Approfondiremo questa indagine – spiega Filippi – soprattutto rispetto alle indicazioni fornite su frequenza dei passaggi, in base ai diversi quartieri, e sulle strutture che possono essere messe a disposizione dei cittadini. Il servizio ha evidenziato criticità e, in accordo con il gestore, sono stati attivati correttivi che, sicuramente, non sono ancora completamente a regime e, come i tutor, per esempio, non ancora sufficientemente conosciuti. Ma è significativo che la maggior parte dei cittadini non chieda di tornare indietro, bensì di migliorare questa modalità di raccolta consapevoli quanto fosse necessario – sottolinea Filippi – un salto di qualità sui dati della differenziata che erano inaccettabili e non rispettavano la normativa regionale”.

Con le associazioni dei consumatori si stanno già programmando incontri per approfondire proposte e suggerimenti su diversi aspetti: dalle modalità di raccolta al potenziamento dei servizi, fino al rafforzamento della presenza degli spazzini di quartiere e dei tutor soprattutto nelle strade e nei rioni che risultano più caratterizzati dai fenomeni di abbandono: “Serve lavorare ancora sull’ascolto dei cittadini e sulla sensibilizzazione – spiega l’assessora Filippi – ma è importante che le critiche su alcuni aspetti del nuova raccolta non mettano in secondo piano i miglioramenti ottenuti sia sulla quantità (siamo passati in pochi mesi dal 60 a oltre il 75 per cento) sia sulla qualità, con una riduzione significativa degli scarti: sulla plastica, per esempio, il materiale non conforme è sceso dal 40-50 per cento al 15-20, sulla carta dal 10-15 al 5 per cento”.

Migliorare la quota di rifiuto che va effettivamente al riciclaggio rappresenta “un bene per l’ambiente – spiega Filippi – e, in prospettiva, anche per le tasche dei cittadini visto che riciclare meglio comporta riduzione dei costi e aumento dei ricavi nel calcolo della cifra che va a comporre la Tari. Il passo successivo, poi, sarà l’introduzione della tariffa puntuale che consentirà anche di avere una maggiore equità per cittadini e imprese. E uno stimolo a ridurre la quantità di rifiuti che ognuno di noi produce”.

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